Bruxelles – Nessun interesse da parte di Bruxelles a prolungare l’accordo trilaterale sul transito del gas con la Russia attraverso l’Ucraina, che scadrà alla fine di quest’anno. A metterlo in chiaro la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, in audizione oggi (15 febbraio) in commissione ricerca, industria ed energia (Itre) del Parlamento europeo, assicurando che sulla base delle analisi preliminari effettuate “ci sono soluzioni alternative per rifornire quei Paesi che ricevono ancora parte del gas attraverso la rotta ucraina, cercando un percorso alternativo e utilizzando l’infrastruttura di Kiev per stoccare e fornire gas dall’Europa utilizzando il flusso inverso”, ha spiegato agli eurodeputati.
Slovacchia e Austria sono i principali importatori di gas russo attraverso il transito dell’Ucraina ma anche l’Ungheria e l’Italia ricevono indirettamente il gas russo da questa via. Con il pompaggio dal gasdotto russo Nord Stream in sospeso, la rotta ucraina è al momento l’unica via di transito del gas russo verso l’Unione europea. Ue che che attraverso il piano energetico ‘REPowerEu’ ha fissato l’impegno politico a liberarsi dai combustibili fossili russi al più tardi entro il 2027, dunque non c’è interesse a estendere oltre il contratto con Mosca.
Diversamente da petrolio e carbone, il gas russo non è mai stato toccato direttamente dalle sanzioni europee ma, complice l’interruzione del pompaggio di Nord Stream, le forniture russe sono in calo. Prima dell’inizio della guerra, la domanda totale di gas dell’Ue ammontava a circa 400 miliardi di metri cubi all’anno, di cui solo il 10 per cento circa coperto dalla produzione interna, mentre i 150 miliardi di metri cubi di gas naturale (sia GNL che via tubo) erano importati nell’UE dal Cremlino. Dal 2021 le forniture da Mosca sono state quasi dimezzate (a 80 miliardi di metri cubi) nel 2022 e scese a una quota simile (a 43 miliardi di metri cubi) nel 2023. In sostanza, stando ai dati di Bruxelles, la dipendenza dell’Ue dal gas russo è scesa dal 45 per cento nel 2021, a solo il 15 per cento nel 2023.
La commissaria ha fatto il punto sulla sicurezza energetica del Continente, assicurando che gli stoccaggi di gas dell’Ue sono pieni al 66 per cento della capacità, le forniture russe sono scese sotto al 20 per cento delle importazioni totali e i prezzi sono scesi ai livelli pre-bellici. “Abbiamo concluso questa stagione di riscaldamento con un buon livello di stoccaggio, che renderà più facile prepararsi per il prossimo inverno. In breve, abbiamo imparato a vivere senza il gas russo e non c’è possibilità di tornare indietro”, ha assicurato la commissaria.