Bruxelles – Su 576 profili di influencer sotto la lente d’ingrandimento della Commissione europea e delle autorità nazionali per la tutela dei consumatori, solo il venti per cento ha indicato sistematicamente la natura pubblicitaria dei contenuti pubblicati. I restanti quattro su cinque non rispettano le normative europee: a seguito dell’indagine, 358 imprenditori dei social network saranno contattati dalle autorità nazionali per ulteriori indagini.
Lo screening, a cui hanno partecipato 22 Paesi membri, la Norvegia e l’Islanda, ha portato a galla diversi risultati. Ad esempio il fatto che, sebbene il 78 per cento degli influencer verificati esercitasse un’attività commerciale, meno della metà ( il 36 per cento) era registrato come commerciante a livello nazionale. Di tutti i post a scopo pubblicitario, nel 72 per cento dei casi non erano presenti le etichette della piattaforma che servono a rivelare i contenuti commerciali, come la levetta “partnership a pagamento” su Instagram. Anzi, gli influencer hanno edulcorato la propria attività e optato per diciture diverse, come “collaborazione” (16 per cento), “partnership” (15 per cento) o ringraziamenti generici al marchio partner (11 per cento).
Inoltre, la Commissione europea ha rilevato che il 40 per cento degli influencer ha appoggiato i propri prodotti, servizi o marchi. E Il 60 di questi “non ha divulgato in modo coerente, o del tutto, la pubblicità”. Dalla moda al lifestyle, dai prodotti di bellezza al cibo, fino ai viaggi e al fitness. Addirittura, 119 influencer sono stati considerati promotori di attività “malsane o pericolose”, come cibo spazzatura, bevande alcoliche, trattamenti medici o estetici, gioco d’azzardo o servizi finanziari come il trading di criptovalute.
Una volta portate a termine le indagini delle autorità nazionali, la Commissione europea ne analizzerà i risultati anche alla luce degli obblighi legali delle piattaforme ai sensi della Digital Service Act, il nuovo regolamento Ue sui servizi digitali.
Allo screening Ue hanno partecipato Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda e Norvegia. Degli influencer presi in considerazione – su Instagram, TikTok, Youtube, Facebook, X (ex Twitter), Snapchat e Twitch -, 82 avevano oltre 1 milione di follower, 301 oltre 100.000 e 73 tra 5.000 e 100.000.