Bruxelles – Investimenti massicci nelle rinnovabili ma non solo. Interconnessioni, tecnologia pulita e relative catene di approvvigionamento sono i settori in cui incanalare “massicci investimenti” nei prossimi anni, sia pubblici che (soprattutto) privati. A ribadirlo dal palco dove a Parigi, in Francia, si sta celebrando il 50° anniversario dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) è la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un lungo intervento in cui ha fatto il punto su (quasi) due anni di guerra energetica della Russia nei confronti dell’Ucraina e dell’Europa intera.
“Dovremo mobilitare il settore privato, con cui stiamo lavorando proprio ora per intensificare il dialogo”, ha detto la leader dell’esecutivo europeo che proprio in questi giorni sta lavorando per arrivare a presentare entro la fine dell’anno delle linee guida agli Stati membri Ue e agli attori di mercato per sbloccare gli investimenti privati in efficienza energetica, in cui si registrano le più gravi carenze di investimenti in Europa, stimando in almeno 165 miliardi di euro l’anno l’importo aggiuntivo necessario entro il 2030 per conseguire gli obiettivi di efficienza energetica dell’Ue. “In troppe parti del mondo il costo delle energie rinnovabili e il costo del capitale per le energie rinnovabili sono ancora proibitivi”, ha ammonito ancora von der Leyen, ricordando che attraverso NextGenerationEU e REPowerEU, finora l’Ue ha “sostenuto gli obiettivi di transizione energetica con 150 miliardi di euro”.
L’anniversario dell’Aie è l’occasione per von der Leyen di rivendicare di aver vinto la guerra energetica contro il Cremlino. Quasi due anni dopo l’invasione territoriale dell’Ucraina, l’Unione europea si dice fuori dalla crisi grazie a “una risposta strutturale” e globale a quello che il Cremlino ha innescato. Due anni fa, richiama la presidente, “un’unità di energia su cinque consumata nell’Ue proveniva da combustibili fossili russi. Oggi è una su venti. Otteniamo più energia dalle fonti rinnovabili che dalla Russia. Nel 2023 produrremo più elettricità dal vento che dal gas. Il tentativo di Putin di ricattare la nostra Unione è completamente fallito”, ha rivendicato von der Leyen.
Il palco di Parigi è anche un modo per avvertire del fatto che “il ritmo della transizione è ancora troppo lento. Se vogliamo mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi a portata di mano, il mondo deve triplicare la sua capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030″, ha aggiunto, ricordando l’iniziativa globale sottoscritta alla Cop28 di Dubai per l’energia pulita e l’efficienza energetica. “Gli obiettivi non solo ci aiuteranno a eliminare gradualmente i combustibili fossili più velocemente del previsto, ma daranno anche prevedibilità agli investitori e creeranno nuove economie di scala”.
Presente alla due giorni di ministeriale per conto dell’Ue anche la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, che ha partecipato a una serie di eventi collaterali. Domani la commissaria parteciperà alla riunione ministeriale dell’Aie e al dialogo governo-industria dove sottolineerà l’importanza di concentrarsi sulle reti elettriche e promuoverà il Piano d’azione dell’Ue per le reti. A margine della riunione ministeriale dell’Aie, il commissario Simson terrà anche incontri bilaterali con il ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko, il ministro canadese dell’Energia e delle Risorse naturali Jonathan Wilkinson e l’amministratore delegato di Fortescue Andrew Forrest.