Bruxelles – Flessibilità e riduzione degli oneri amministrativi della Politica agricola comune. Questi saranno i temi caldi all’ordine del giorno del Consiglio Ue Agricoltura in programma il 26 febbraio a Bruxelles. “Le attuali richieste degli agricoltori devono essere ascoltate e prese in considerazione nelle nostre discussioni sul futuro dell’agricoltura”, ha sottolineato questo pomeriggio David Clarinval, vice primo ministro e ministro belga per l’agricoltura, in audizione in commissione Agricoltura e sviluppo rurale (Agri) del Parlamento europeo, presentando le priorità del semestre belga alla guida dell’Ue.
Richiamando la necessità di avere un settore agricolo “sostenibile nel senso pieno del termine”, cioè di un’agricoltura che non solo produca, ma che paghi anche gli agricoltori, e la cui parola d’ordine sia “qualità nutrizionale”. Il tutto – aggiunge – preservando l’ambiente. L’audizione è stata organizzata per presentare le priorità del semestre di presidenza, ma arriva di fatto in un momento in cui le manifestazioni degli agricoltori hanno e stanno scuotendo molte delle capitali d’Europa, protestando contro le pressioni ambientali volute da Bruxelles e contro il rialzo dei prezzi del carburante agricolo.
Tutti temi entrati trasversalmente in agenda all’ultimo Vertice europeo del primo febbraio, che torneranno attuali in vista dell’Agrifish di fine mese. Clarinval ha anticipato che il prossimo Consiglio Ue dei ministri dell’Agricoltura “si concentrerà sulla necessità di fornire risposte sia rapide che strutturali all’attuale crisi del settore agricolo. Il Consiglio terrà uno scambio di opinioni a seguito delle informazioni fornite dalla Commissione” europea, in particolare gli oneri amministrativi.
Proprio all’ultimo Vertice europeo, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è impegnata “ad avviare un’analisi approfondita degli oneri amministrativi che gravano sugli agricoltori” e presentare una proposta in merito. “Stiamo quindi aspettando pazientemente questa proposta”, ha detto il ministro belga, che a sua volta ha chiesto ai 27 governi di “presentare i loro suggerimenti per ridurre gli oneri amministrativi entro il 14 febbraio”, per contribuire al dibattito che si farà al Consiglio.
Anche perché, è bene sottolinearlo, l’attuazione della Pac avviene in maniera diversa tra Stati attraverso i piani strategici nazionali, quindi anche la riduzione degli oneri amministrativi spetta più agli Stati membri che a Bruxelles. Il ministro ha ricordato ancora che l’attuazione del piano strategico della PAC (Politica agricola comune) dipende anche dagli Stati membri. Per questo motivo spetterà anche agli Stati membri “cercare di semplificare le regole”. Per andare incontro alle richieste degli agricoltori, la Commissione ha già annunciato di ritirare la proposta sull’uso sostenibile dei pesticidi e ha proposto la deroga agli obblighi di condizionalità della Pac sui cosiddetti terreni a riposo, che quindi garantisce agli agricoltori più spazio per le coltivazioni.
Poco dopo l’intervento del ministro belga, gli eurodeputati di Agri hanno ‘interrogato’ il vicepresidente con delega al commercio Valdis Dombrovskis il quale ha esordito richiamando il fatto che i “nostri agricoltori continuano ad affrontare sfide enormi dovute agli alti costi dell’energia e alla volatilità dei prezzi comunitari che creano incertezza”, ammettendo anche che “non c’è dubbio che gli agricoltori siano colpiti dall’impatto del cambiamento climatico”.