Bruxelles – Un testa a testa all’ultimo respiro, che ha lasciata aperta fino alla fine la corsa per la presidenza della Finlandia. A spuntarla alla fine è stato il candidato del Partito di Coalizione Nazionale di centro-destra, Alexander Stubb, che con il 51,6 per cento delle preferenze al ballottaggio di ieri (11 febbraio) ha prevalso sullo sfidante della Lega verde, l’ex-ministro degli Esteri Pekka Haavisto. Dal primo marzo, quando Stubb entrerà in carica come nuovo presidente della Finlandia, le più alte cariche istituzionali del Paese scandinavo saranno tutte in mano ai conservatori.
Dopo aver vinto il primo turno dello scorso 28 gennaio, Stubb si è imposto di misura anche al ballottaggio, in una tornata elettorale particolarmente partecipata (l’affluenza alle urne ieri è stata del 67,6 per cento, anche se in flessione rispetto a quella record del 71,5 di due settimane fa). “Credo che la Finlandia abbia ora un buon presidente della Repubblica, Alexander Stubb è una persona esperta e competente per questo lavoro“, ha riconosciuto subito la sconfitta lo sfidante Haavisto, che dopo aver ricoperto la carica di ministro per lo Sviluppo internazionale tra il 2013 e il 2014 e di ministro degli Esteri nel governo guidato da Sanna Marin tra il 2019 e il 2023 puntava alla massima carica istituzionale del Paese. Incarico che sarà invece affidato all’ex-leader dello stesso Partito di Coalizione Nazionale (fino al 2016), oggi al governo con l’estrema destra dei Veri Finlandesi: in meno di un anno il Paese scandinavo è passato dallo scacchiere politico di centro-sinistra a quello di destra (popolare, ma tendente al conservatore), con la premiership a Petteri Orpo e la presidenza a Stubb.
Il ruolo principale del presidente della Finlandia è quello di guidare la politica estera del Paese in collaborazione con il governo, rappresentando Helsinki ai tavoli della Nato dopo lo storico ingresso avvenuto il 4 aprile 2023. Inoltre il presidente della Repubblica agisce come comandante in capo dell’esercito, nomina e accetta le dimissioni dei componenti dell’esecutivo, di funzionari pubblici di alto livello e dei giudici della Corte Suprema. Infine, su richiesta giustificata del primo ministro, può ordinare lo scioglimento dell’Eduskunta (il Parlamento monocamerale della Finlandia) e convocare elezioni anticipate. Il precedente presidente, Sauli Niinistö (in carica dal 2012 fino a fine febbraio), è ancora particolarmente apprezzato nel Paese, ma le regole costituzionali dal 1994 impongono che la carica presidenziale non possa essere rinnovata dopo due mandati consecutivi, ciascuno della durata di sei anni.
Stubb è stato ministro degli Esteri tra il 2008 e il 2011 ed premier tra il 2014 e il 2015, prima di ricoprire la carica di vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti tra il 2017 e il 2020. Un forte background europeista, condito da un incrollabile sostegno all’Ucraina dopo l’invasione russa del 2022, che l’ha portato a posizioni durissime nei confronti della Russia. Due caratteristiche politiche che lo mettono subito in buona luce a Bruxelles: “La Finlandia è in prima linea per la sicurezza dell’Europa”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ribandendo che “l’esperienza e la leadership” di Stubb “saranno una risorsa per rafforzare la nostra politica estera e di sicurezza comune in questi tempi difficili”. Parole simili a quelle scelte dalla numero della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Con la tua leadership, la tua esperienza e il tuo impegno europeo, la nostra Unione ha una nuova, forte risorsa”, sono le congratulazioni a Stubb, ricordando che “le sfide che ci attendono sono molte, ma contiamo sulla tua rinomata energia e dedizione”. Anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ha voluto mettere in evidenza il fatto di conoscere il collega della stessa famiglia politica europea (il Ppe) come “un leader solido, un finlandese orgoglioso e un europeo impegnato“. Parlando alla stampa dopo la vittoria di ieri, il neo-presidente della Finlandia ha definito l’incarico “il più grande onore della mia vita” e si è detto “grato che i finlandesi abbiano votato in così gran numero”.