Bruxelles – Un anno da record per gli investimenti nei Balcani Occidentali, almeno per quanto riguarda il contributo della Banca europea per gli investimenti (Bei). Nel 2023 il braccio finanziario Bei Global per le attività al di fuori dell’Unione Europea ha stanziato 1,2 miliardi di euro in progetti regionali di transizione sostenibile ed energetica a supporto degli sforzi economici, climatici, di adesione all’Unione e di connettività di Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia.
Un aumento di 365 milioni di euro rispetto al 2022, portando a oltre 10 miliardi il sostegno complessivo della Bei ai Balcani Occidentali dal 2010 per aiutare le economie locali a svilupparsi in modo sostenibile. “I fondi sostengono progetti nell’ambito del Piano economico e di investimento e dell’iniziativa Global Gateway, strumenti strategici dell’Ue per colmare le lacune infrastrutturali esistenti e migliorare gli standard di vita”, ha spiegato il vicepresidente della Bei responsabile per la regione, Kyriacos Kakouris, mettendo in chiaro che l’obiettivo è sia quello di “avanzare la convergenza con l’Unione Europea” sia di “rafforzare le iniziative regionali come il Mercato regionale comune“. Due priorità fondamentali anche del nuovo Piano di crescita per i Balcani Occidentali da 6 miliardi di euro presentato a novembre 2023 dalla Commissione Ue (anche se con dubbi finanziari da parte della Corte dei Conti Europea).
La quota maggiore dei nuovi fondi (693 milioni di euro) è stata destinata a trasporti più sicuri e sostenibili, in particolare alle linee ferroviarie in Serbia (Belgrado-Niš) e in Macedonia del Nord (Kriva Palanka-frontiera bulgara), ma anche per la modernizzazione del trasporto urbano a Sarajevo e per un progetto di sicurezza stradale in Serbia. Circa il 61 per cento dei progetti firmati nel 2023 “contribuisce direttamente all’azione per il clima e alla sostenibilità ambientale”, in linea con gli obiettivi della Bei nel campo delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle infrastrutture per l’energia pulita. Altri 275 milioni di euro sono stati destinati al sostegno delle piccole e medie imprese sotto forma di crediti accessibili per aiutarle a espandersi e a creare posti di lavoro, migliorando al contempo il loro impatto sociale e climatico”, anche grazie a una “componente “verde” nelle linee di credito a sostegno di progetti di energia pulita e di azione per il clima. I fondi rimanenti saranno destinati a progetti in materia di energia, acqua, sanità e istruzione.