Bruxelles – Un’intesa lampo per mettere in campo al più presto i fondi per l’Ucraina per la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione al 2027. A cinque giorni dal Consiglio Europeo in cui è stata trovata la cruciale intesa sulla revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale Ue 2021-2027, i negoziatori di Parlamento e Consiglio dell’Ue hanno trovato nella notte tra ieri e oggi (5-6 febbraio) l’accordo provvisorio sull’istituzione dello Strumento sull’Ucraina da 50 miliardi di euro complessivi e basato su tre pilastri per fornire a Kiev un sostegno “coerente, prevedibile e flessibile” per i prossimi quattro anni.
“Questo Parlamento ha sostenuto la nostra proposta fin dall’inizio, voglio ringraziarvi per il vostro incrollabile sostegno”, ha sottolineato questa mattina la presidente della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, aprendo il suo intervento in sessione plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo: “Con la vostra approvazione saremo in grado di effettuare importanti pagamenti all’Ucraina già a marzo“. A fargli eco il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel: “Questa è l’unità e la determinazione dell’Unione nel sostenere con fermezza l’Ucraina”. Secondo quanto previsto dall’intesa tra i co-legislatori – che ora dovrà essere approvata dalle singole istituzioni comunitarie insieme alla revisione di bilancio ancora pendente, prima di entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Ue – il budget totale da stanziare fino al 2027 sarà di 50 miliardi di euro, suddiviso in 33 miliardi in prestiti e 17 miliardi in sovvenzioni, senza ritocchi rispetto a quanto messo sul tavolo dal gabinetto von der Leyen.
Il nuovo strumento finanziario si fonda su tre pilastri. Il primo è il Piano per l’Ucraina, che dovrà essere preparato dal governo di Kiev per “definire le sue intenzioni” per la ripresa e la ricostruzione del Paese, ma anche per le riforme nell’ambito del processo di adesione all’Ue. Il sostegno finanziario sarà fornito proprio in base all’attuazione di questo piano, con “una serie di condizioni e un calendario per gli esborsi“. Il secondo pilastro è il Quadro per gli investimenti in Ucraina, entro il quale l’Unione fornirà sostegno sotto forma di garanzie di bilancio e di una combinazione di sovvenzioni e prestiti da parte di istituzioni pubbliche e private. Infine il terzo è un’assistenza specifica all’adesione all’Ue “e altre misure di sostegno” per l’allineamento alla legislazione comunitaria e per la messa a terra delle riforme strutturali previste dal percorso verso il futuro ingresso nell’Unione.
Come arriveranno i fondi all’Ucraina
Per quanto gli stanziamenti, i 17 miliardi di euro in sovvenzioni saranno mobilitati attraverso lo Strumento per l’Ucraina concordato dai 27 leader Ue nel contesto del Qfp rivisto, mentre i 33 miliardi in prestiti saranno garantiti dalla riserva di risorse proprie, proprio come fatto per il finanziamento nell’ambito dell’Assistenza macro-finanziaria Plus (Amf+) che ha mobilitato 18 miliardi in tutto il 2023. Nell’ambito del Piano per l’Ucraina, Kiev potrà richiedere un prefinanziamento fino al 7 per cento, con “una quota significativa” dei primi due pilastri destinata agli investimenti verdi e un’altra parte del Quadro per gli investimenti riservata alle piccole e medie imprese.
Considerato il fatto che il Paese si trova ancora in guerra (fra 18 giorni saranno trascorsi due anni dall’inizio dell’invasione russa) sarà concessa “una certa flessibilità nella gestione del bilancio”, ma il prerequisito per il sostegno attraverso il nuovo strumento finanziario è sempre quello di rispettare i meccanismi democratici – “compreso un sistema parlamentare multipartitico” – lo Stato di diritto, i diritti umani e delle persone appartenenti a minoranze. Il Regolamento che istituisce lo Strumento per l’Ucraina garantisce che la Verchovna Rada (il Parlamento ucraino) e le organizzazioni della società civile siano “debitamente informati e consultati” sulla progettazione e sull’attuazione del primo pilastro sulle intenzioni di ripresa e riforme per l’adesione Ue. Sul fronte Ue, in Consiglio è previsto un dibattito annuale a partire dalle apposite relazioni della Commissione sull’attuazione dello Strumento, mentre l’Eurocamera potrà invitare l’esecutivo comunitario a discuterne “almeno ogni quattro mesi”. A questo riguardo il Regolamento includerà un quadro di valutazione per rendere più semplice il monitoraggio dei “progressi delle varie fasi qualitative e quantitative, compresa una panoramica degli elementi sociali, economici e ambientali” del Piano per l’Ucraina.