dall’inviato a Strasburgo – Con la patente ritirata in uno Stato membro dell’UE non si deve poter guidare in tutta l’Unione europea. L’Aula del Parlamento europeo dichiara guerra ai ‘pirati della strada’, varando la stretta per i più indisciplinati al volante. C’è un emiciclo non proprio convintissimo, quasi spaccato (372 favorevoli, 220 contrari, 43 astenuti), che però approva la posizione negoziale del Parlamento sulla direttiva per le sanzioni pecuniarie alla guida. Il principale elemento è che il ritiro della patente di guida in un Paese UE dovrà essere valido in tutta l’Unione europea.
La misura intende rispondere a due principi. Il primo, quella legato alla libera circolazione delle persone. Se questa vale per tutti, ovunque, allo stesso modo devono valere uguali condizioni alla circolazione. Perché, allo stato attuale, non c’è obbligo di comunicazione tra autorità competenti degli Stati membri. Chi si vede ritirare la patente nel proprio Paese di residenza, “nella maggior parte dei casi” non si vedrà applicata la stessa sanzione nel resto dell’UE, lamenta il testo.
C’è poi la questione della sicurezza. Al fine di ridurre il numero di incidenti stradali mortali, ancora alti, oltre 20mila nel 2022, varare la stretta sulle patenti e loro possessori rappresenta un passo praticamente obbligato, almeno dal punto di vista della prevenzione. “Sono convinto che questa direttiva non solo aiuterà a ridurre gli incidenti stradali, ma contribuirà anche a sensibilizzare i cittadini a una guida più responsabile e ad accettare le conseguenze della loro violazione, indipendentemente dal luogo dell’UE in cui si guida”, commenta dopo il voto Petar Vitanov (S&D), relatore del provvedimento.
L’Aula dichiara inoltre tolleranza zero all’eccesso di velocità, considerata tra i principali fattori di incidenti e insicurezza stradale. Sulle strade extra-urbane dovrebbe scattare il ritiro della patente, invece di sanzione pecuniaria, per chi sfreccia a 50 chilometri orari oltre il limite massimo consentito. La soglia di tolleranza andrebbe abbassata a 30 km/h oltre il limite per le aree urbane. In questo caso si lascia aperta la strada del compromesso e la possibilità di decidere. Per chi supera di 30 chilometri il limite di velocità in città potrebbe scattare “perdita o la sospensione della patente”. La parola adesso al negoziato con il Consiglio.