Bruxelles – Trovare una definizione comune del reato di stupro sulla base dell’assenza di consenso. La proposta di direttiva sulla lotta alla violenza di genere entra nella fase finale del negoziato, con un incontro domani (6 febbraio) a Strasburgo tra i negoziatori di Europarlamento e Consiglio Ue che potrebbe portare a un accordo politico storico per l’Unione.
“Chiediamo che gli Stati membri dicano sì all’inclusione del reato di sesso senza consenso come stupro”, incalza in un post su X (ex Twitter) l’eurodeputata svedese Evin Incir (S&D), che insieme all’irlandese Frances Fitzgerald (Ppe) è co-firmataria della posizione dell’Eurocamera. E accusa di frenare l’accordo “due uomini liberali e uno illiberale – il presidente Macron in Francia, il ministro della Giustizia Buschmann in Germania e il primo ministro ungherese Viktor Orbán”, aggiunge.
La proposta di direttiva è stata avanzata dalla Commissione europea l’8 marzo 2022 con l’idea di criminalizzare una serie di reati, tra cui la mutilazione genitale femminile, la violenza online e lo stupro che viene definito nell’articolo 5 come ‘qualunque costrizione a un atto sessuale non consensuale’. Gli Stati membri non hanno una definizione comune di reato di stupro sulla base dell’assenza di consenso, dunque questo secondo l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere è un ostacolo alla raccolta dei dati a livello comunitario.
Luglio, novembre e dicembre. Ad oggi si sono svolti già tre incontri tra i negoziatori di Parlamento e Consiglio. Quello di domani sarà il quarto incontro negoziale e secondo varie fonti potrebbe essere quello decisivo. Come sottolineato anche dalla relatrice, Francia e Germania sono tra i Paesi che rallentano i negoziati, opponendosi a una definizione europea così specifica di stupro, lamentando l’assenza di una base giuridica per queste nuove regole. Gli Stati membri nella loro posizione negoziale adottata a giugno (e con rammarico anche dell’Italia) hanno rimosso ogni riferimento al principio del consenso per definire lo stupro a causa proprio dell’opposizione anche di Berlino e Parigi, insieme ad Austria e Paesi Bassi.
L’Italia è sempre stata per l’inclusione del reato di stupro nella nuova direttiva. A quanto si apprende, nel corso dei negoziati che a giugno hanno portato gli Stati membri a concordare una posizione comune l’Italia ha spinto per quest’inclusione ma non è stato possibile. Nel suo mandato l’Eurocamera ha invece ampliato la definizione di atti non consensuali, sottolineando che il consenso può essere revocato in qualsiasi momento e aggiungendo situazioni in cui una vittima non è in grado di garantire la propria libertà di decidere a causa di paura, intimidazione, disabilità e altre circostanze vulnerabili.