Bruxelles – Ne ha parlato in prima persona con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a margine del vertice dei 27 di giovedì 1 febbraio e nel bel mezzo della protesta che infuriava nelle strade della capitale Ue. Un tête-à-tête sul futuro dell’agricoltura europea, in cui Emmanuel Macron ha proposto alla leader Ue di estendere su tutto il territorio comunitario le legge francese che dal 2021 regola i rapporti tra produttori, trasformatori e distributori lungo la filiera.
“Abbiamo bisogno di un’Europa più forte e concreta per proteggere il reddito dei nostri agricoltori“, ha dichiarato in conferenza stampa il presidente francese. Che in patria, tra il 2018 e il 2021, ha adottato le due leggi Egalim, con cui sono cambiate le regole del gioco nella determinazione dei prezzi e in generale nelle trattative tra gli agricoltori e i gruppi d’acquisto.
Con l’obiettivo di consentire ai produttori di ottenere un reddito dignitoso, la legge Egalim 2 ha invertito il modo in cui vengono fissati i prezzi: i contratti e i relativi prezzi vengono proposti dagli agricoltori, tenendo conto dei costi di produzione. Inoltre, la normativa francese ha istituito un meccanismo di revisione automatica del prezzo, una sorta di indicizzazione, che tenga conto dei cambiamenti del mercato e dei costi sostenuti dagli agricoltori.
Dal primo marzo 2023, il governo francese ha integrato ulteriormente la legislazione con la terza legge Egalim, che prevede sanzioni per i distributori che esercitano pressioni indebite sugli agricoltori nel corso delle trattative commerciali per stabilire i prezzi.
La legge, concepita per garantire una più equa distribuzione del valore a favore di produttori e trasformatori, viene puntualmente aggirata dai distributori ricorrendo ai grandi gruppi d’acquisto europei. Alcune catene di supermercati transalpini acquistano le loro forniture attraverso centrali d’acquisto straniere, in modo da eludere Egalim e rafforzare il loro potere contrattuale nei confronti dei produttori. Che, in ultima analisi, significa abbassare i prezzi di vendita degli agricoltori.
Perché Egalim sia rispettata, c’è bisogno di una legge europea sul modello di quella francese. “Sappiamo che la legge viene aggirata dalle grandi centrali d’acquisto, quindi appoggio pienamente la proposta del Presidente della Repubblica”, ha dichiarato oggi (5 febbraio), in un’intervista alla rete televisiva francese BFM TV, il commissario Ue per il Mercato Interno, Thierry Breton.
D’altronde la missione di Breton è quella di avere un’Unione europea “sempre più governata da regole armonizzate“. Per questo ha raccolto prontamente il suggerimento del connazionale presidente: “Dobbiamo avere una legge europea sul modello di Egalim, e io mi batterò, dal mio punto di vista, per andare in questa direzione”, ha aggiunto su BFM TV.
Per “garantire che ciò che abbiamo fatto a livello francese non venga aggirato da questi grandi gruppi di acquisto europei”, Macron ha chiesto a von der Leyen di lavorare sulla creazione di una forza europea di controllo sanitario e agricolo, che vigili su episodi di concorrenza sleale tra i Paesi membri dell’Ue. Oltre alla Commissione europea, il presidente francese dovrà bussare alla porta di tutte le cancellerie europee per convincere i capi di stato e di governo della bontà della sua proposta. In primis a Berlino e ai grandi gruppi dell’industria agroalimentare tedesca.
Agriculture: selon @ThierryBreton, "il faut avoir une loi européenne", à l'image de la loi Egalim pic.twitter.com/o3sFoc5al6
— BFMTV (@BFMTV) February 5, 2024