Bruxelles – Proteste, roghi e trattori. Sono iniziate questa mattina all’alba le proteste di agricoltori e associazioni di categoria nella piazza davanti al Parlamento europeo, Place du Luxembourg, mentre a poche centinaia di metri a Bruxelles si riuniscono oggi i capi di stato e governo in un Vertice europeo straordinario dedicato a sbloccare l’impasse sulla revisione intermedia di bilancio a lungo termine (2021-2027).
Secondo media locali sarebbero circa mille i trattori parcheggiati simbolicamente nel quartiere europeo di Bruxelles, per protestare contro politiche comunitarie troppo stringenti e l’aumento del prezzo del carburante. Presente anche Coldiretti, che spiega a Eunews di voler chiedere all’Ue “regole più congrue che ci permettano di lavorare in una maniera più stabile con costi minori e soprattutto essere più competitivi a livello produttivo”.
I manifestanti hanno anche abbattuto e dato alle fiamme una delle cinque statue del 1871 che sono nel centro della piazza del Luxembourg, quella rappresenta un lavoratore della siderurgia, il meccanico Beaufort, uno dei principali collaboratori del pioniere delle ferrovie belghe John Cockerill, la cui statua è al centro del complesso artistico.
#ixelles Une des sculptures historiques (1871 ) de la place du Luxembourg a été démontée par les agriculteurs et mise au feu. Elle représente un ouvrier sidérurgiste.
D'un point de vue patrimonial, c'est irréparable. D'un point de vue symbolique, c'est à pleurer pic.twitter.com/SWWm0JBqBq— Yves Rouyet (@YvesRouyet) February 1, 2024
Un rappresentante di Coldiretti spiega ancora che Bruxelles sta “continuando a togliere sussidi di cui l’agricoltura necessita proprio per la sussistenza, dal gasolio agricolo all’obbligo del 4 per cento di terreno agricolo lasciato a riposo” previsto dalla Pac. “Non è un sistema che permette agli agricoltori di sostentare la propria azienda e la propria famiglia e quindi si allontana dalla terra”, conclude.
Per stemperare gli animi, in realtà proprio ieri la Commissione europea ha teso la mano agli agricoltori concedendo la proroga di un anno alla deroga sugli obblighi del 4 per cento dei terreni a riposo: “Le derogano per dodici mesi e poi si ricomincia tutto da capo. Vogliamo una politica solida che punti al futuro per noi ma anche per i consumatori perché comprate la nostra roba al supermercato”.
I trattori arrivano a Bruxelles dopo aver marciato in vari Paesi dell’Ue, dalla Francia alla Germania passando per la Polonia e in parte anche l’Italia. Le proteste degli agricoltori, non è difficile immaginarlo, finiranno trasversalmente anche al Consiglio europeo di oggi, anche se non formalmente in agenda. In vista delle elezioni europee di giugno, molti leader di centrodestra stanno cavalcando le istante e la rabbia degli agricoltori che di fatto chiedono all’Ue una pausa dagli obiettivi verdi del Green Deal.
Al suo arrivo a Bruxelles, ieri sera il premier ungherese Viktor Orban ha fatto sapere di aver incontrato gli agricoltori che protestavano per le sfide affrontate dagli agricoltori europei a causa delle attuali politiche dell’Ue e della concorrenza dell’agricoltura ucraina. In un post su X ha chiarito che “la Commissione dovrebbe rappresentare gli interessi degli agricoltori europei contro quelli dell’Ucraina, e non il contrario”.
Ma non solo l’Ungheria, anche la Francia è tra i Paesi in cui le proteste si fanno sentire con voce più forte e il presidente francese Emmanuel Macron avrà un colloquio con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. A riferirlo nei giorni scorsi è stato l’Eliseo, precisando che il colloquio si svolgerà a margine del Vertice straordinario e si concentrerà in particolare sull’accordo commerciale in fase di negoziazione tra l’Ue e il Mercosur, sui terreni a riposo imposti agli agricoltori e sull’arrivo dei prodotti ucraini nell’Unione, ha affermato la presidenza francese. “Vi vediamo e vi sentiamo. Ma se volete che la vostra voce sia ascoltata, fatela sentire anche a giugno, quando si andrà a votare alle elezioni europee”, ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in arrivo al Vertice straordinario, da dove ammonisce i rappresentanti del settore in piazza. “Quello che ho visto oggi, con la distruzione di un monumento storico, mi porta ad invitare a votare e non a distruggere”.
Metsola ha quindi ricordato che “entriamo in un momento di campagna elettorale, e dobbiamo realizzare che ci sono settori che non abbiamo ascoltato abbastanza”. Per questo, ha aggiunto, “dobbiamo capire che se c’è frustrazione, o non abbiamo comunicato abbastanza bene o non abbiamo consultato abbastanza, dobbiamo dirlo e essere onesti con i nostri cittadini”.
Per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i fatti di Bruxelles potevano essere evitati. “Avevamo avvertito di non trascurare la sostenibilità sociale”, il commento al termine dei lavori del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’UE. “Quanto dicevamo che non si poteva scambiare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità sociale ed economica, oggi lo vediamo riconosciuto”. Meloni punta quindi il dito contro l’Unione europea e il Green Deal. “Sono la leader politica di un partito che ha votato contro molte parti dell’agenda di sostenibilità” per un’impostazione considerata troppo ideologica. “Serve un approccio diverso, non ideologico, ma il cambio di direzione può arrivare dopo elezioni” europee di inizio giugno.