Bruxelles – È arrivato l’endorsement dell’ex premier polacco, Mateusz Morawiecki, all’ingresso di Fidesz – il partito ungherese di Viktor Orbán – nella famiglia dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr). Un’apertura non da poco, visto che la delegazione europea di Diritto e Giustizia (Pis), di cui è leader Morawiecki, è di gran lunga la più numerosa all’interno del gruppo Ecr.
“Non sono sicuro che possano verificarsi cambiamenti prima delle elezioni europee. Ma dopo le elezioni, personalmente sono aperto all’idea che Fidesz si unisca al nostro gruppo“, ha dichiarato Morawiecki durante una conferenza stampa all’Eurocamera. Già il 15 gennaio, durante la sessione plenaria a Strasburgo, il portavoce del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), Michael Strauss, aveva aperto la porta al partito di Orbán: “Chiunque condivide i nostri valori può unirsi a noi“, dopodiché l’ingresso “è una decisione di tutto il gruppo una volta che viene fatta domanda di adesione, ma al momento non è arrivata”.
Una decisione in cui i conservatori polacchi avranno sicuramente un peso specifico importante. Nelle fila di Ecr, il PiS può contare infatti sul copresidente del gruppo Ryszard Legutko, oltre che su 26 eurodeputati sui 67 totali. Più del doppio della seconda delegazione nazionale, quella di Fratelli d’Italia, che di parlamentari a Bruxelles ne ha mandati 10.
A giochi fatti, dopo le elezioni europee del 9 giugno, sarà rivelato il vero peso dei partiti. Ma se i 12 eurodeputati di Fidesz – che a Bruxelles non hanno una casa dopo l’espulsione dal Partito Popolare Europeo nel 2021 – dovessero rimanere tali, possono diventare un fattore destabilizzante per i futuri equilibri del Parlamento europeo. Se si unissero ai conservatori, le conseguenze sarebbero almeno due: un rafforzamento dell’attuale quinto gruppo dell’Eurocamera (dopo Popolari, Socialisti e democratici, liberali e Verdi), che già si sfrega le mani per il probabile exploit di Fratelli d’Italia, e un contemporaneo allontanamento dai popolari e dalla più volte paventata alleanza tra i gruppi della destra europea (Ppe, Ecr e Id) per rovesciare la cosiddetta “maggioranza Ursula” (S&d, Ppe e liberali).