Bruxelles – Da una parte, la proroga della sospensione dei dazi all’importazione dall’Ucraina. Dall’altra, la proroga di un altro anno della deroga alla Politica agricola comune sui terreni a riposo. Alla vigilia del Vertice europeo che domani (primo febbraio) vedrà i leader Ue riuniti a Bruxelles tra le proteste degli agricoltori che minacciano di bloccare la capitale, la Commissione europea mette sul piatto dei governi due proposte per continuare a sostenere l’Ucraina da un lato e dall’altro per accontentare in parte le richieste degli agricoltori, che da settimane ormai protestano in vari Paesi dell’Ue contro il rincaro dei prezzi del carburante e contro le politiche comunitarie considerate troppo radicali.
Proprio domani, mentre i leader Ue saranno nella capitale belga impegnati a sbloccare l’impasse sul bilancio pluriennale, è prevista una manifestazione degli agricoltori e di associazioni di categoria fuori dal Parlamento europeo, anche se non è lì che si decidono le politiche comunitarie. “Gli agricoltori dell’Ue mettono sulle nostre tavole il cibo migliore e più sano del mondo. Li sosteniamo con 386,7 miliardi di euro della Politica Agricola Comune (Pac) e nelle difficoltà troviamo soluzioni comuni”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, definendo gli agricoltori europei come “la spina dorsale” del sistema di sicurezza alimentare dell’Ue.
La Commissione ha proposto una proroga per tutto il 2024 alla deroga di alcune misure previste dalla Pac che li obbligano a mantenere almeno il 4 per cento di alcune aree non produttive, ovvero non occupate da colture per aiutare a ripristinare natura e biodiversità. La deroga è stata concessa agli agricoltori con urgenza per il 2022 e poi per il 2023, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina che ha messo alla prova la sicurezza alimentare dell’Unione europea.
La proposta della Commissione “fornisce una prima risposta politica concreta alle preoccupazioni degli agricoltori in materia di reddito”, spiega in una nota l’esecutivo comunitario, precisando che la misura sarà votata nei prossimi giorni dagli Stati membri riuniti in commissione. Successivamente, la Commissione procederà all’adozione formale e il regolamento si applicherà retroattivamente dal primo gennaio 2024.
Per bilanciare la deroga alle norme sui seminativi che finora la Commissione non aveva concesso per il 2024 (anche perché questa volta è necessario un intervento normativo sul regolamento) l’esecutivo ha deciso di prorogare di un anno, fino a giugno 2025, anche la sospensione dei dazi all’importazione, dei contingenti e delle misure di difesa commerciale sulle esportazioni ucraine verso l’Unione europea, le cosiddette misure commerciali autonome (ATM), che nei mesi scorsi hanno provocato la forte reazione dei Paesi di frontiera, in particolare Polonia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia e Romania che hanno denunciato strozzature logistiche e accumuli eccessivi di grano e altri cereali sui loro mercati agricoli, contribuendo a svalutarne anche i prezzi.
I Paesi in questione hanno adottato misure unilaterali per bloccare l’export da Kiev, violando a loro volta il principio di libera circolazione delle merci e rischiando in più occasioni di frammentare il mercato unico europeo. In queste disposizioni Bruxelles ha previsto quindi un meccanismo di salvaguardia accelerato per proteggere il mercato dell’Unione “se necessario” dall’eccesso di export, ad esempio mettendo delle eccezioni ad alcune colture.
Questa volta, la proposta di proroga prevede strumenti di salvaguardia rafforzata per contrastare l’aumento delle importazioni di alcuni prodotti agricoli dall’Ucraina all’Ue (come avvenuto nel 2022 e 2023). Per i prodotti più sensibili – pollame, uova e zucchero – è previsto un freno di emergenza per stabilizzare le importazioni ai volumi medi del 2022 e 2023. “Ciò significa che se le importazioni di questi prodotti dovessero superare tali volumi, le tariffe verrebbero reimposte per garantire che i volumi delle importazioni non superino significativamente quelli degli anni precedenti”, spiega in una nota la Commissione. La Commissione propone di rinnovare per un altro anno la sospensione di tutti i restanti dazi sulle importazioni moldave in vigore dal luglio 2022. Le proposte saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea. L’obiettivo è quello di garantire una transizione senza soluzione di continuità dall’attuale regime dei bancomat a quello nuovo, entro la scadenza dei regimi attuali, il 5 giugno 2024 per l’Ucraina e il 24 luglio 2024 per la Moldavia.
Le proteste degli agricoltori, non è difficile immaginarlo, finiranno trasversalmente anche al Consiglio europeo di domani, anche se non formalmente in agenda. La Francia è tra i Paesi in cui le proteste si fanno sentire con voce più forte e il presidente francese Emmanuel Macron terrà giovedì un colloquio con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. A riferirlo nei giorni scorsi è stato l’Eliseo, precisando che il colloquio si svolgerà a margine del Vertice straordinario e si concentrerà in particolare sull’accordo commerciale in fase di negoziazione tra l’Ue e il Mercosur, sui terreni a riposo imposti agli agricoltori e sull’arrivo dei prodotti ucraini nell’Unione, ha affermato la presidenza francese.