Bruxelles – È arrivato oggi (30 gennaio) il via libera della Commissione Europea al regime di aiuti di Stato dell’Italia da 550 milioni di euro a sostegno degli investimenti per l’utilizzo dell’idrogeno nei processi industriali, “per favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni, in linea con il Piano industriale Green Deal”. Come precisa lo stesso esecutivo comunitario in una nota, il regime italiano è stato approvato nell’ambito del Quadro di riferimento temporaneo per la crisi e la transizione in materia di aiuti di Stato – adottato a marzo dello scorso anno e prorogato fino a maggio 2024 – per sostenere misure in settori chiave per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.
La misura italiana mira a sostenere gli investimenti che consentono di sostituire il metano e altri combustibili fossili con l’idrogeno rinnovabile. Gli aiuti di Stato saranno finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e prevede sovvenzioni dirette alle imprese che utilizzano combustibili fossili come fonte energetica o materia prima. I progetti ammissibili devono portare a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 40 per cento o a ridurre i consumi energetici di almeno il 20 per cento. Per essere ammissibili, le aziende devono passare all’uso dell’idrogeno rinnovabile, che può essere “combinato con l’elettrificazione o con significativi miglioramenti dell’efficienza energetica” nei processi industriali.
La Commissione Ue ha concluso che il regime italiano è “necessario, appropriato e proporzionato” per accelerare la transizione verde e facilitare lo sviluppo di alcune attività economiche, ed è anche “in linea” con le condizioni stabilite nel Quadro di riferimento temporaneo per la crisi e la transizione. In particolare, “l’aiuto non supererà i 200 milioni di euro per beneficiario, non supererà le intensità di aiuto stabilite nel Quadro e sarà concesso entro il 31 dicembre 2025“.
Il sostegno pubblico sarà soggetto a condizioni che garantiscano un effettivo risparmio di emissioni e il passaggio all’uso dell’idrogeno. In tutti gli investimenti l’utilizzo dell’idrogeno deve rappresentare almeno il 40 per cento degli input energetici totali dall’inizio della fase operativa dei progetti, almeno il 75 degli input energetici totali entro il 2032 e il 100 per cento degli input energetici totali entro il 2036. Inoltre i beneficiari non potranno aumentare la loro capacità produttiva oltre il 2 per cento.