Bruxelles – Un target climatico intermedio al 2040 “ambizioso” e attuazione del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’. Sono undici in tutto i Paesi Ue che ieri (25 gennaio) hanno indirizzato alla Commissione europea una lettera per chiedere un target di riduzione delle emissioni intermedio ambizioso, in vista della proposta che Bruxelles dovrebbe presentare il prossimo 6 febbraio.
Undici delegazioni, senza l’Italia. Incoraggiamo “vivamente la Commissione europea a raccomandare, nella sua prossima comunicazione, un obiettivo climatico ambizioso per il 2040. Allo stesso tempo, dobbiamo garantire una corretta attuazione del pacchetto legislativo “Fit for 55”, si legge nella lettera, firmata dai ministri dell’ambiente, del clima e dell’energia di Austria, Bulgaria, Germania, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo.
“Questo è importante per la credibilità dell’Ue a livello internazionale e per l’accettabilità dell’aumento dello sforzo”, si legge nel documento congiunto. I ministri firmatari non fanno riferimento a un target preciso ma parlano solo di un obiettivo ambizioso. Secondo varie indiscrezioni, la Commissione europea dovrebbe orientarsi su una riduzione delle emissioni del 90 per cento entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990, come hanno sostenuto in più di un’occasione il commissario europeo per l’Azione climatica, Wopke Hoekstra, e il vicepresidente esecutivo per il Green Deal, Maros Sefcovic (Anche se di fatto la decisione sarà collegiale). Solo ieri un gruppo di 14 organizzazioni europee ha scritto a Bruxelles spingendo per una riduzione del 90 per cento, come tappa intermedia per la neutralità al 2050.
ll target in questione dovrebbe inoltre garantire che “l’Ue sia pienamente in linea con la neutralità climatica entro il 2050 al più tardi, puntando a raggiungere emissioni negative in seguito. La comunicazione della Commissione dovrebbe consentire all’Ue di comunicare un contributo determinato nazionale con l’ambizione del 2035 per dare seguito alla decisione della COP26 sui tempi quinquennali per i contributi nazionali determinati. Un obiettivo ambizioso contribuirà anche alla graduale eliminazione dei combustibili fossili”, si legge ancora.
La Legge Ue per il clima (adottata a Bruxelles nel 2021) si impegna tra le altre cose l’Unione europea a stabilire un nuovo obiettivo intermedio per il 2040 e un bilancio indicativo previsto per i gas a effetto serra dell’Unione per il periodo 2030- 2050, ovvero quante emissioni nette di gas serra possono essere emesse in quell’arco temporale senza mettere a rischio gli impegni dell’Unione. La legge in questione ha fissato il target di riduzione delle emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il 2040 è il secondo target intermedio prima di arrivare alla neutralità carbonica nel 2050. La tempistica delle discussioni per il 2040 è strettamente legata al ciclo di ambizione quinquennale dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015, che fissa l’impegno a limitare l’aumento della temperatura entro 1,5°C. Si prevede che tutte le parti dell’accordo inizieranno a pensare al prossimo obiettivo quest’anno per poi comunicarlo prima della Cop29 (29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) che si terrà il prossimo anno a Baku, in Azerbaigian.