Bruxelles – Transport & Environment, Climate Action Network (CAN) Europe e Corporate Leaders Group Europe. Sono quattordici in tutto le organizzazioni europee di imprese e investitori, governi locali e regionali e organizzazioni della società civile che in vista della proposta della Commissione Ue sul target climatico intermedio al 2040 chiedono alle istituzioni di Bruxelles di fissare un “obiettivo basato su dati scientifici di riduzione delle emissioni nette pari ad almeno il 90 per cento per limitare l’aumento della temperatura globale a meno di 1,5°C”.
In una lettera indirizzata oggi (25 gennaio) ai presidenti delle tre principali istituzioni dell’Ue (Ursula von der Leyen, Charles Michel, Roberta Metsola, Maros Sefcovic e Wopke Hoekstra) e ai ministri della presidenza belga, la Coalizione per una maggiore ambizione (HAC) ha chiesto di “proporre un obiettivo climatico per il 2040 di almeno il 90 per cento di riduzione netta delle emissioni rispetto ai livelli del 1990”, per il target climatico intermedio al 2040. La proposta della Commissione europea dovrebbe arrivare il prossimo 6 febbraio.
Questo obiettivo – spiegano i firmatari – è in linea con quanto indicato dal Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici di raggiungere una riduzione netta delle emissioni comprese tra il 90 per cento e il 95 per cento entro il 2040. Nella lettera, la Coalizione sottolinea il ruolo cruciale della leadership dell’Ue nel fissare un obiettivo climatico ambizioso per colmare il divario nel percorso dell’Ue verso l’obiettivo della neutralità climatica al 2050.
“La diversità, le dimensioni e le competenze collettive della coalizione che chiede un obiettivo basato sulla scienza sono eloquenti”, ha dichiarato Chiara Martinelli, direttore di CAN Europe, aggiungendo che un’ambizione elevata può portare a una trasformazione verde e giusta in tutti i settori, con conseguente creazione di posti di lavoro, opportunità economiche, miglioramento della salute pubblica, riduzione della povertà, protezione sociale, conservazione delle risorse naturali e sicurezza energetica, ben prima del 2040″.
La Legge sul clima e il target intermedio
la Legge Ue per il clima (adottata a Bruxelles nel 2021) impegna tra le altre cose l’Unione europea a stabilire un nuovo obiettivo intermedio per il 2040 e un bilancio indicativo previsto per i gas a effetto serra dell’Unione per il periodo 2030-2050, ovvero quante emissioni nette di gas serra possono essere emesse in quell’arco temporale senza mettere a rischio gli impegni dell’Unione. Il commissario europeo per l’Azione climatica, Wopke Hoekstra, e il vicepresidente esecutivo per il Green Deal, Maros Sefcovic, hanno chiarito in più di un’occasione che sosterranno il target del 90 per cento, anche se di fatto la decisione sarà collegiale.
La legge in questione ha fissato il target di ridurre le emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il 2040 è il secondo target intermedio prima di arrivare alla neutralità carbonica nel 2050. La tempistica delle discussioni per il 2040 è strettamente legata al ciclo di ambizione quinquennale dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015, che fissa l’impegno a limitare l’aumento della temperatura entro 1,5°C. Si prevede che tutte le parti dell’accordo inizieranno a pensare al prossimo obiettivo quest’anno per poi comunicarlo prima della Cop29 (29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) che si terrà il prossimo anno a Baku, in Azerbaijan.