Bruxelles – Nessun brivido all’ultimo secondo, ma per gli equilibri interni a Renew Europe molto si può intuire da quello che è successo nella giornata precedente all’elezione della nuova presidenza del gruppo al Parlamento Europeo dopo l’addio di Stéphane Séjourné (nuovo ministro degli Esteri della Francia). Perché, come riferiscono fonti interne ai liberali europei, “entro il termine di oggi alle ore 14” è stata presentata solo la candidatura dell’eurodeputata francese Valérie Hayer, mentre il possibile sfidante – il ‘reggente’ olandese Malik Azmani – ha deciso di fare un passo indietro anche per non portare alla conta dei voti la sfida più ampia tra le due anime di Renew Europe: Renaissance e l’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde).
L’elezione per la successione dell’ex-presidente del gruppo Séjourné si è resa necessaria dopo la sua entrata in carica come membro del nuovo governo francese guidato da Gabriel Attal lo scorso 11 gennaio. Mentre il primo vicepresidente di Renew Europe ha assunto la carica di presidente ad interim, in una riunione a porte chiuse la scorsa settimana la leadership del gruppo liberale all’Eurocamera ha deciso di aprire la corsa ai candidati alla carica, invece di arrivare a fine legislatura con l’eurodeputato subentrato. La candidatura di Hayer è sembrata subito una scelta arrivata da Parigi per dare continuità con il predecessore e per permettere al presidente francese, Emmanuel Macron, di mantenere l’influenza sul gruppo attraverso gli esponenti di spicco di Renaissance. La possibile sfida portata da Azmani si sarebbe invece potuta interpretare come un tentativo dei vertici dell’Alde di riprendere il controllo dopo le dimissioni nel 2021 di Dacian Cioloș, ex-premier della Romania e primo presidente di Renew Europe (prima di Séjourné).
Renew Europe è un gruppo politico liberale costituitosi il 2 luglio del 2019 al Parlamento Ue, grazie alla convergenza dell’allora La République En Marche! del presidente francese Macron e di due partiti europei: il Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde) e il Partito Democratico Europeo (Pde). A Bruxelles il gruppo liberale costituisce il terzo gruppo per numero di eurodeputati (101), dopo quello del Partito Popolare Europeo (179) e dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (141). Dalla nascita di Renew Europe nel 2019 la guida dei liberali europei è contesa tra quella che oggi è Renaissance e l’Alde, dopo il monopolio di quest’ultima nei precedenti 15 anni attraverso il gruppo omonimo al Parlamento Ue. La nuova presidente Hayer sarà nominata domattina (25 gennaio) alle ore 8 per acclamazione.
Renew Europe in Italia
Dai movimenti di Renew Europe sono interessati anche tre partiti italiani: +Europa (membro di Alde), Azione e Italia Viva (membri del Pde). A proposito dei partiti guidati rispettivamente da Carlo Calenda e Matteo Renzi, in occasione delle elezioni politiche italiane del 25 settembre 2022 il cosiddetto terzo polo aveva deciso di richiamarsi alla propria identità europea, inserendo nel simbolo dell’accordo elettorale tra Azione e Italia Viva il riferimento a Renew Europe. L’esperimento è poi continuato nei mesi successivi, fino alla rottura di aprile tra i due leader, proprio nel momento in cui si stava discutendo della carta dei valori, del programma e del nome del partito unico. Fonti di peso all’interno della delegazione italiana di Renew Europe al Parlamento Ue allora avevano riferito a Eunews che ci sarebbe stato un riferimento al gruppo liberale, ma che l’orientamento era verso un nome più italiano rispetto a ‘Renew Italia’.
Italia Viva aderisce al gruppo Renew Europe dal 12 febbraio 2020, dopo la fuoriuscita prima dell’eurodeputato e oggi capo-delegazione del terzo polo nel gruppo, Nicola Danti (subentrato il 5 settembre dell’anno precedente a Roberto Gualtieri, nominato ministro dell’Economia nel governo Conte II), dal Partito Democratico e poi della forza guidata da Renzi dal gruppo degli S&D. Parabola simile a quella di Azione e del suo leader Calenda, eletto eurodeputato nel 2019 tra le fila del Pd e dopo nemmeno sei mesi fuoriuscito per fondare la propria forza politica. Per due anni (dal novembre 2019) Azione è rimasta all’interno del gruppo degli S&D, ma il 17 novembre del 2021 ha ufficializzato la propria adesione al gruppo di Renew Europe. Con l’elezione di Calenda al Senato italiano nel 2022 il partito è rimasto senza rappresentanza a Bruxelles, dal momento in cui il suo sostituto è l’ex-sindaco di Vicenza ed esponente del Pd, Achille Variati (il leader di Azione nel 2019 era capolista dem nella circoscrizione Italia Nord-Orientale).