Bruxelles – Ursula von der Leyen di nuovo alla guida della Commissione europea? Tutto è possibile, ma per sapere se almeno l’attuale presidente dell’Esecutivo europeo sarà indicata dal Partito popolare europeo (Ppe) come spitzenkandidat (ovvero, candidata di punta per le europee di giugno) bisognerà attendere almeno il 21 febbraio, quando si chiuderanno ufficialmente le candidature interne al Ppe.
“Sapete che c’è un periodo di tempo per presentare le domande al Ppe che scade il 21 febbraio, quindi dobbiamo essere pazienti”, ha detto scherzosamente la presidente della Commissione europea, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sulla sua possibile candidatura alle elezioni europee del 6-9 giugno (per lei sarebbe la prima volta). Von der Leyen è a Stoccolma con il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, e il premier finlandese, Petteri Orpo, per gettare le basi dell’agenda strategica (2024-2029) della prossima Commissione europea. E anche questo potrebbe rivelarsi indicativo nell’ottica di una sua potenziale candidatura.
Secondo molti è quasi scontato che la leader tedesca cercherà la conferma alla guida della Commissione, diventando inevitabilmente la candidata di punta del Ppe, nonostante gli attriti degli ultimi mesi con la sua famiglia politica su alcuni dossier caldi del Green Deal. Proprio le critiche del Ppe al suo Patto verde per l’Europa, hanno spinto von der Leyen a ripensarne i pilastri lanciando una fase ‘Green Deal 2.0’ più attenta al tessuto imprenditoriale e agricolo, quello in sostanza più scontento di questa transizione a ritmi serrati. E proprio questo cambio di passo può essere interpretato come la volontà di ricucire uno strappo con il suo gruppo in vista della prossima chiamata alle urne.
Excellent meeting with @SwedishPM and @PetteriOrpo on key issues:
Supporting Ukraine.
Ramping up our defense industrial base.
Strengthening the competitiveness our economy
And tackling illegal migration ↓ https://t.co/Iud0u7rYXX
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) January 19, 2024
Per ora, però, non conferma, ma neanche smentisce la possibilità. Nei mesi scorsi anzi si è mostrata fin troppo prudente nel non far trapelare questa intenzione. Resta cauta in attesa che si realizzi, democraticamente, un dibattito interno al Ppe, sperando di uscirne come unica leader investita dal gruppo. La famiglia cristiano-democratica europea si riunirà in un congresso a Bucarest, in Romania, il 6 e 7 marzo, adottando il manifesto e nominando il candidato capolista per le elezioni europee.
I due leader al fianco di von der Leyen fanno entrambi parte della famiglia democratico-cristiana e hanno entrambi confermato la loro disponibilità a sostenere una eventuale candidatura di von der Leyen. “Abbiamo una buonissima esperienza di collaborazione con Ursula come presidente della Commissione, davvero buona”, ha dichiarato il premier svedese Kristersson, a cui ha fatto eco anche Orpo secondo cui è “molto facile continuare: penso che Ursula abbia fatto un ottimo lavoro da leader della Commissione, soprattutto la tua leadership con il Covid e la crisi ucraina è stata molto importante. E spero che nella prossima Commissione questa leadership possa continuare ma questo è nelle tue mani”, ha detto.
Von der Leyen ha fatto tappa a Stoccolma per preparare l’agenda strategica del prossimo ciclo istituzionale e sceglie non a caso di incontrare i premier di Svezia e Finlandia perché la Commissione europea è al lavoro per presentare nel mese di marzo una strategia sull’industria della difesa. Svezia e Finlandia sono gli ultimi due Paesi Ue ad aver fatto richiesta per entrare nella Nato, dopo l’inizio della guerra di Russia in Ucraina, a cui sono geograficamente vicini. “L’invasione della Russia è stata un campanello d’allarme per l’Europa. Dobbiamo ripensare la nostra difesa e potenziare la nostra base industriale di difesa. Questo non solo ci darà maggiore accesso ai sistemi militari necessari, ma migliorerà anche l’interoperabilità delle forze armate dei diversi Stati membri e dell’Unione europea”, ha detto, confermando che la proposta arriverà a marzo. Secondo l’ultimo ordine del giorno della Commissione, sempre suscettibile a modifiche, la strategia è prevista il 27 febbraio.