Bruxelles – Uno “scambio eccellente” sul futuro della competitività economica dell’Unione europea. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, descrive il ‘seminario segreto’ che si è svolto oggi a Jodoigne, poco fuori Bruxelles, tra i membri del collegio dei commissari e l’ex premier e presidente della Bce, Mario Draghi, sul tema della competitività.
“Grazie caro Mario Draghi per l’eccellente scambio di Oggi con il Collegio sulla competitività dell’Ue. Abbiamo discusso di molte sfide e dimensioni politiche. Attendo con impazienza la vostra relazione per contribuire a portare avanti il dibattito su come rafforzare l’economia dell’Ue”, ha riferito su X (ex Twitter) la leader tedesca.
Draghi – tornato di recente al centro del dibattito europeo come possibile candidato alla guida del Consiglio europeo per sostituire Charles Michel – è stato incaricato a settembre da von der Leyen di redigere un rapporto sulla competitività economica dell’Ue, che dovrebbe arrivare dopo le elezioni europee.
A quanto si apprende da fonti italiane, durante l’incontro l’ex uomo della Bce avrebbe messo in evidenza l’urgenza di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente “priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori”. E che fungerà da base per le proposte legislative della prossima legislatura.
Draghi ha brevemente inquadrato le dinamiche che hanno determinato gli scenari attuali e le prospettive per la competitività europea. Partendo dal 2016, ha osservato, “abbiamo assistito a una serie di fatti nuovi e rilevanti per l’Europa negli ambiti più diversi, dall’elezione di Donald Trump all’affacciarsi prepotente della transizione green nell’agenda di governi e organizzazioni, fino all’avvento, ben più veloce del previsto, dell’intelligenza artificiale”, avrebbe sottolineato ai commissari. Spiegando ancora che in questo contesto, l’economia europea ha fatto registrare un “progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta, a beneficio di altri paesi come Stati uniti e Cina. La guerra in Ucraina non ha fatto che confermare le fragilità del Vecchio Continente, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico”.
Da qui la necessità dello sviluppo di una roadmap, basata su un’analisi accurata dei dati. L’ex premier ha deciso di rendere la stesura del rapporto un esercizio il più possibile aperto, con il contributo di stakeholder rilevanti, di tutti coloro che siano interessati a darne, aperto alla ricerca di soluzioni incisive e ambiziose. Nei giorni scorsi, Draghi ha avviato le ‘consultazioni’ con i rappresentanti dell’industria europea per contribuire al rapporto. Prima a Milano è stata la volta dei manager di Ert (European Roundtable for industry), poi a Bruxelles con una delegazione di Business Europe guidata dal suo presidente e alla presenza del presidente di Confindustria Carlo Bonomi.