Bruxelles – È questione ormai di pochi mesi, e le nuove norme dell’Unione Europea sull’ecodesign dei prodotti diventeranno realtà. Con 65 voti a favore, 10 contrari e 7 astenuti è arrivato oggi (11 gennaio) il via libera della commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) dell’Eurocamera al Regolamento per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, così come definito dall’accordo tra i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue raggiunto il 5 dicembre dello scorso anno. Una larghissima maggioranza, che spiana la strada all’approvazione finale da parte della sessione plenaria di Strasburgo nel voto previsto ad aprile.
Il divieto di distruzione dei vestiti invenduti, i requisiti minimi per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sul mercato europeo e il passaporto digitale per le informazioni degli stessi prodotti sono il cuore dell’imminente Regolamento proposto per la prima volta dalla Commissione Ue nel marzo 2022. Si tratta di una serie di norme che modificano l’attuale direttiva sulla progettazione ecocompatibile (risalente al 2009), ampliandone il campo di applicazione che a oggi copre solo i prodotti energetici. Vengono inoltre stabiliti nuovi requisiti di progettazione, per limitare l’impatto sull’ambiente e aumentare l’affidabilità, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo.
Il nuovo Regolamento si applicherà a diverse categorie di prodotti – lavastoviglie, televisori, finestre, caricatori per auto – e la Commissione avrà il potere di estenderne il divieto attraverso atti delegati. Bruxelles darà priorità alle categorie alto impatto, tra cui quelle che riguardano il tessile (soprattutto indumenti e calzature), mobili (compresi i materassi), ferro, acciaio, alluminio, pneumatici, vernici, lubrificanti e prodotti chimici, elettrici ed elettronici. Il Regolamento introdurrà per la prima volta un ‘passaporto digitale’ dei prodotti, con l’obiettivo di fornire informazioni sulla sostenibilità ambientale di quelli immessi nel Mercato unico: a livello pratico si tratterà di un’etichetta di facile accesso, che permetterà di consultare le informazioni sulla sostenibilità dell’oggetto acquistato.
Il testo approvato dalla commissione Envi prevede inoltre il divieto di distruzione di prodotti tessili e calzature invenduti, con l’applicazione prevista dopo due anni dall’entrata in vigore della legge. Solo le piccole e microimprese saranno esentate, mentre quelle di medie dimensioni saranno interessate 6 anni più tardi. Secondo la Commissione Ue tutte queste norme sono “un’enorme opportunità sia per le imprese sia per i consumatori“, aveva spiegato il vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal Europeo, Maroš Sefčovič, in occasione dell’accordo di dicembre tra i co-legislatori, facendo riferimento anche agli obiettivi relativi al “raggiungere la neutralità climatica, invertire la perdita di biodiversità, ridurre le dipendenze dell’Europa e rafforzare la nostra competitività economica“. In ultima analisi, il mercato europeo beneficerà di prodotti “più efficienti dal punto di vista energetico, durevoli, riutilizzabili, riparabili, riciclabili e sempre più realizzati con materiali riciclati”.