Bruxelles – Con il nuovo anno, in Francia cambia anche il governo. Dopo le dimissioni annunciate ieri (8 gennaio) dalla prima ministra Élisabeth Borne, il presidente Emmanuel Macron ha nominato questa mattina il nuovo capo del governo, l’ex-ministro dell’Educazione Gabriel Attal. Un cambio di guardia ormai dato per scontato negli ultimi giorni, considerato il duplice tentativo dell’inquilino dell’Eliseo di dare un nuovo impulso al suo secondo mandato presidenziale sul piano della politica interna, e di spingere il suo partito (e l’intera compagine liberale di Renew Europe) in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo che si terranno a inizio giugno.
Attal ha militato tra le fila del Partito Socialista all’inizio della sua carriera politica, prima di seguire il presidente Macron nel suo partito Renaissance. Il politico 34enne ha già ricoperto diversi ruoli di rilevo a livello politico, tra cui quello di portavoce del governo guidato da Jean Castex (2020-2022) e di ministro dei Conti pubblici prima (2022-2023) e dell’Educazione poi (dal luglio 2023) nel governo Borne, e con la nomina di oggi diventa il più giovane primo ministro della Quinta Repubblica. Il nuovo premier entra in carica dopo le dimissioni di Borne accettate nella serata di ieri dal presidente Macron: un annuncio che non ha particolarmente sorpreso, dal momento in cui l’opzione del rimpasto di governo era attesa da settimane, almeno dall’approvazione della legge sull’immigrazione. “Il suo lavoro al servizio della nostra nazione è stato esemplare ogni giorno, ha realizzato il nostro progetto con il coraggio, l’impegno e la determinazione delle donne di Stato“, è stato il ringraziamento dello stesso presidente all’indirizzo della prima ministra dimissionaria.
“Penso che Borne abbia fatto un lavoro positivo ed estremamente difficile, perché ha realizzato due riforme importanti e difficili, quella sulle pensioni e la legge sull’immigrazione”, è il commento rilasciato a Eunews dal segretario generale del Partito Democratico Europeo (Pde) ed eurodeputato di Renew Europe, Sandro Gozi, parlando di “fine di una fase, capisco la decisione del presidente” Macron: “Per lanciare una nuova fase si lancia una nuova squadra di governo”. Secondo Gozi “è positivo farlo in gennaio” e non aspettare invece l’esito delle elezioni europee o lo svolgimento dei Giochi Olimpici in estate, “perché è ora che inizia la nuova fase politica”. Parlando invece del nuovo governo pronto a insediarsi, Gozi si augura che possa dare “la spinta per la restante metà del mandato presidenziale” e “uno slancio alla campagna elettorale” per il rinnovo del Parlamento Ue a giugno: “Le elezioni europee sono molto importanti per Macron, il leader più europeista in Europa”, ha confermato il segretario generale del Pde.
Come ricorda Repubblica, quando era sottosegretario alla Gioventù, definì “vomitevole” la politica dell’immigrazione dell’allora ministro Matteo Salvini. “Non ho nulla contro l’Italia, forse ho usato una parola sbagliata, è stata una reazione a caldo”, aveva poi confidato al quotidiano.
Secondo l’ordinamento francese il primo ministro ha un ruolo di coordinamento dell’azione di governo, mentre l’indirizzo politico è prerogativa del presidente della Repubblica. Dopo le dimissioni di Borne il partito di sinistra La France Insoumise ha chiesto che il nuovo primo ministro si sottoponga al voto di fiducia dell’Assemblea Nazionale, anche se in Francia non è un passaggio obbligatorio. Sempre il partito di Jean-Luc Mélenchon ha minacciato che in alternativa presenterà una mozione di censura, per cui è necessaria la firma di un decimo dei deputati (58). Il nuovo primo ministro Attal avrà il compito di mettere a terra l’obiettivo annunciato dal presidente Macron di “riarmo industriale, economico, europeo e civico” del Paese anche in vista delle elezioni europee di giugno.