Bruxelles – ‘Sganciare’ il sostegno finanziario all’Ucraina dal bilancio pluriennale. A Bruxelles guadagna terreno questo come ‘piano B’ per sbloccare l’impasse sulla revisione pluriennale del bilancio, creata dal premier ungherese Viktor Orbàn durante l’ultimo Vertice europeo del 15 e 16 dicembre. Impasse tale da costringere il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a convocare un Consiglio europeo straordinario il prossimo primo febbraio per trovare un accordo.
Sostegno all’Ucraina, migrazione e dimensione esterna, piattaforma Tecnologie strategiche per l’Europa, il fondo di ripresa NextGenerationEU, i pagamenti di interessi, strumenti speciali, nuove risorse proprie ed elementi che riducono l’impatto sui bilanci nazionali. Questo il pacchetto di compromesso (‘negobox’) messo sul tavolo da Michel per la revisione. In sostanza, l’aumento di budget comunitario arriverebbe a un totale di 64,6 miliardi di euro, di cui 33 miliardi di prestiti e 10,6 miliardi di riallocazioni dalle risorse del quadro esistente.
Michel ha promesso di mantenere le risorse per l’Ucraina a 50 miliardi di euro (di cui 17 miliardi di euro di sussidi a fondo perduto e 33 miliardi di euro di prestiti); 2 miliardi per la gestione dell’immigrazione e delle frontiere e 7,6 miliardi per il vicinato e il mondo; 1,5 miliardi destinati al Fondo europeo per la difesa nell’ambito del nuovo strumento Step (Piattaforma di tecnologie strategiche per l’Europa); altri 2 miliardi di euro per lo strumento di flessibilità e infine 1,5 miliardi per la riserva di solidarietà e aiuto.
Orban ha tenuto in ostaggio l’intero pacchetto di risorse, dicendosi contrario al nuovo strumento finanziario per Kiev da 50 miliardi di euro. Una possibile soluzione – emersa già durante i negoziati di dicembre – sarebbe quella di sganciare i 50 miliardi di sostegno all’Ucraina in uno strumento separato e lasciare alla revisione del bilancio solo la copertura delle priorità Ue. In questo modo, si potrebbe superare anche l’ostacolo dell’unanimità richiesta per il via libera alle materie finanziarie, spianando la strada a un accordo a 26 sul nuovo strumento per Kiev.
“È bello vedere che la Commissione europea sta preparando un piano B per il primo febbraio, secondo il quale il sostegno finanziario dato all’Ucraina potrebbe essere gestito al di fuori del bilancio dell’Ue. Questa è una buona decisione! Il piano B della Commissione è il piano A ungherese”, ha affermato oggi in un post su X il premier magiaro, confermando che l’ipotesi è più che concreta. Proprio la Commissione europea sta lavorando a una “soluzione operativa” per arrivare a un accordo politico, come confermato dalla presidente Ursula von der Leyen, in conferenza stampa presentando le priorità della presidenza belga alla guida dell’Ue.