Bruxelles – La quarta rata è già storia, ora si punta alla quinta. A poco più di 24 ore dall’erogazione della quarta tranche di pagamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il governo italiano ha inoltrato alla Commissione Europea la richiesta per la quinta rata, rispettando la scadenza prefissata del 31 dicembre. La notizia di oggi “chiude un anno di grande impegno e di risultati straordinari del governo nell’attuazione del Pnrr”, ha comunicato su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, promettendo che “siamo determinati a proseguire il lavoro anche nei prossimi mesi”.
Sarà proprio la Commissione Europea a dover valutare la richiesta di Roma e trasmettere l’esito della valutazione preliminare al Comitato economico e finanziario del Consiglio (Efc) in merito al raggiungimento dei 52 obiettivi che vincolano l’erogazione dei 10,6 miliardi di euro della quinta rata del Pnrr italiano. Ne fanno parte gli investimenti nel settore dell’agricoltura – per aumentare l’efficienza dei sistemi di irrigazione e implementare la produzione di energia verde – di quello ambientale – con la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti per la valorizzazione dei rifiuti – e del trasporto pubblico locale con il rafforzamento del parco autobus a emissioni zero e della rete di metropolitane e tram. Per quanto riguarda le infrastrutture, la quinta rata del Pnrr prevede l’elettrificazione della linea ferroviaria del Mezzogiorno e l’alta velocità lungo la tratta Salerno-Reggio Calabria. Target anche nella cultura, nella scuola, del patrimonio immobiliare pubblico e nella sanità, con l’implementazione dei sistemi di cura legati alla telemedicina.
“Come già avvenuto per la quarta, anche per la richiesta della quinta l’Italia si conferma in anticipo sui tempi rispetto a tutti gli altri Stati membri”, ha esultato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, parlando di “un risultato straordinario che è frutto di un grande lavoro di squadra e di un dialogo costante e positivo con la Commissione Europea“. Finora l’Italia ha ricevuto un totale di 101,9 miliardi di euro diviso in quattro rate e ora – dopo che Bruxelles avrà ricevuto la richiesta – inizierà l’iter di verifica dell’effettivo raggiungimento dei 52 obiettivi fissati dalla quinta tranche. “Sappiamo che la fase di valutazione sarà come sempre molto rigorosa, ma da parte nostra siamo fiduciosi“, ha rassicurato il ministro Fitto.
I pagamenti del Pnrr all’Italia
Il Pnrr italiano è finanziato da 69 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti, come previsto dal via libera della Commissione del 22 giugno 2021. L’allora primo ministro, Mario Draghi, aveva accolto la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, negli studi di Cinecittà a Roma per la presentazione ufficiale e il ‘sì’ di Bruxelles al Piano italiano: “Dobbiamo ripagare questa fiducia, abbiamo una responsabilità non solo verso gli italiani ma con i cittadini europei”. Poco meno di due mesi più tardi Roma ha ricevuto 24,9 miliardi di euro a titolo di prefinanziamento del Pnrr – pari al 13 per cento dell’importo totale stanziato a favore dell’Italia nel quadro di Next Generation Eu – per dare impulso all’attuazione delle misure fondamentali di investimento e riforma.
Il momento decisivo è stato il 3 gennaio 2022, quando il governo ancora guidato da Draghi ha inviato alla Commissione Ue la prima richiesta di pagamento pari a 21 miliardi di euro, con i risultati sia sul piano del rispetto delle condizioni necessarie per ottenere l’esborso del prefinanziamento sia per quanto riguardava i 51 obiettivi per la prima tranche. Nel giro di tre mesi è arrivata la risposta positiva di Bruxelles, seguita da una seconda tranche da 21 miliardi di euro erogata il 27 settembre, a due giorni dall’esito delle elezioni parlamentari che hanno visto il trionfo della coalizione di destra guidata da Fratelli d’Italia. Il 3 gennaio 2023 il nuovo esecutivo italiano ha inviato a Bruxelles la terza richiesta di pagamento – la prima del governo Meloni – che dopo un lungo iter e diverse incomprensioni con Bruxelles è stata sbloccata a metà gennaio per un’erogazione da 18,5 miliardi di euro. A strettissimo giro è arrivata anche la richiesta per la quarta rata di pagamento del Pnrr, a cui la Commissione ha risposto positivamente con il pagamento della tranche da 16,5 miliardi di euro agli sgoccioli del 2023.