Bruxelles – Ancor oggi l’unico ad aver svolto tre mandati come presidente della Commissione europea. Tra i padri dell’euro, con lui a palazzo Berlaymont venne istituito il mercato unico, riformata la politica agricola comune, firmati gli accordi di Schengen e il Trattato di Maastricht. Se n’è andato oggi (27 dicembre) a 98 anni Jacques Delors, un “gigante” d’Europa, come l’ha voluto ricordare la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola.
“Si è spento questa mattina nella sua casa di Parigi, nel sonno”, ha dichiarato la figlia, Martine Aubry, anche lei politica navigata e sindaca di Lilla. Jacques Delors, esponente di spicco della sinistra francese, aderì al Partito socialista guidato da Francois Mitterand nel 1974. Cinque anni dopo venne eletto eurodeputato a Bruxelles, dove fu anche alla guida della Commissione per gli Affari economici e monetari. Lasciò però l’incarico all’Eurocamera già nel 1981, quando fu nominato ministro dell’Economia nel governo socialista di Pierre Mauroy. E nel 1985, dopo le trattative sull’asse franco-tedesco – e con l’allora premier britannica Margaret Thatcher, venne nominato presidente dell’Esecutivo europeo. Fino al 1995.
“Con la morte di Jacques Delors, l’Ue perde un gigante. Ultimo cittadino onorario d’Europa, ha lavorato instancabilmente, come presidente della Commissione europea e membro dell’Eurocamera, per un’Europa unita. Generazioni di europei continueranno a beneficiare della sua eredità“, ha twittato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è affidato a X per omaggiare Delors, colui che “ha guidato la trasformazione della Comunità economica europea verso una vera Unione, basata su valori umanisti e sostenuta da un mercato unico e da una moneta unica, l’euro”.