Bruxelles – Di fronte agli elevati dell’inflazione “rimaniamo determinati a ritornare all’obiettivo di rifermento del 2 per cento e non abbasseremo la guardia finché non avremo raggiunto l’obiettivo“. La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, conferma una volta di più la sua determinazione e la sua decisione a procedere come fatto finora. Sceglie il video-messaggio dei saluti di fine anno per ricordare che quanto fatto nel 2023, all’occorrenza, verrà fatto anche nel 2024.
“Il 2023 è stato un anno di sfide costanti e cambiamenti continui“, riconosce. Tra questi elementi anche il costo della vita. “Quest’anno abbiamo intrapreso un’azione forte per raggiungere il nostro obiettivo”, insiste. Un riferimento all’aumento dei tassi di interesse, condotto per tutto l’anno che volge al termine e interrotto solo a ottobre, dopo 10 revisioni al rialzo consecutive. Una decisione confermata nella successive riunioni del Consiglio direttivo di novembre e dicembre. Ma non vuole dire nulla.
“La Bce continua a lottare contro l’inflazione“, assicura Lagarde nel suo breve intervento di fine anno, occasione per gli auguri di rito in vista delle feste natalizie, che però non contengono messaggi proprio ottimistici. E’ giusto rassicurare, è giusto offrire l’immagine di istituzioni forti e determinate, ma nel caso specifico per le famiglie lo spauracchio di nuovi aumenti dei tassi, che vuol dire inasprimento dei costi di mutui e condizioni di prestito, non è certo un augurio felice.
Lagarde ha detto chiaramente, in questi mesi, che di tagli non se ne parla almeno fino a luglio 2024. Ma il fatto che a Francoforte non si intende abbassare la guardia implica anche la possibilità di rivedere gli orientamenti. Del resto le decisioni della BCE continueranno a dipendere dai dati, e quindi dall’andamento generale globale. In tal senso nel 2023 “abbiamo corso il rischio di frammentazione dell’economia globale e serie fratture geopolitiche“, ricorda Lagarde. Ma questi stessi rischi si ripresenteranno nel nuovo anno.