Bruxelles – È una sentenza storica, quella emessa questa mattina (21 dicembre) dalla Corte di Giustizia dell’Ue: i padroni del calcio mondiale e europeo, Fifa e Uefa, “non possono vietare nuove competizioni”. Compreso il progetto lanciato dai top club europei della Superlega.
La Corte con sede a Lussemburgo non usa mezzi termini: esiste un abuso di potere dominante nel mondo del calcio, Uefa e Fifa esercitano un monopolio illegittimo. “Le norme della Fifa e dell’Uefa che subordinano alla loro preventiva approvazione qualsiasi nuovo progetto di calcio interclub, come la Superlega, e che vietano a club e giocatori di giocare in tali competizioni, sono illegittime”, si legge nella sentenza. Perché – sottolinea la Corte – “non esiste un quadro di riferimento per le regole Fifa e Uefa che ne garantisca la trasparenza, l’obiettività, la non discriminazione e la proporzionalità”.
Nell’aprile 2021, i presidente della Fifa, Gianni Infantino, e della Uefa, Aleksander Ceferin, si pronunciarono contro il progetto di 12 top club europei di costruire un nuovo torneo internazionale, minacciandoli di pesanti sanzioni e dell’esclusione dalle altre competizioni. Le spagnole Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid, le italiane Juventus, Inter e Milan, e le inglesi Arsenal, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham, avevano dovuto mettersi il cuore in pace. Ma la sentenza di oggi apre un nuovo capitolo nel mondo del calcio.
La diatriba è arrivata a Lussemburgo dopo che la European Super League Company decise di portare Fifa e Uefa al tribunale commerciale di Madrid. Che preferì reindirizzare la questione a livello europeo. E il ragionamento della Corte di Giustizia è ineccepibile, e parte dalla constatazione che le due federazioni con sede in Svizzera non solo hanno determinati poteri di regolamentazione, controllo e sanzionatori, ma che parallelamente organizzano esse stesse delle competizioni calcistiche.
“Quando un’impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni in cui le imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere deve, dato il rischio di conflitto di interessi che ne deriva, essere soggetto a criteri di trasparenza, oggettività, non discriminazione e proporzionalità”, afferma la Corte. Non è il caso di Fifa e Uefa, che “stanno quindi abusando di una posizione dominante”. E non solo: “Data la loro natura arbitraria, le loro norme in materia di approvazione, controllo e sanzioni devono essere considerate come restrizioni ingiustificate alla libera prestazione di servizi“.
La risposta della Uefa: “Nessuna convalida della Superlega”
Da Nyon, in Svizzera, è arrivata immediata la risposta dell’Uefa, che “prende atto” di una sentenza che tuttavia “non significa approvazione o convalida della cosiddetta superlega”. Secondo l’Uefa la Corte ha solamente “sottolineato una lacuna preesistente” nelle regole sulle pre-autorizzazioni, che l’Associazione calcistica avrebbe già riconosciuto e affrontato nel giugno 2022.
“La Uefa confida nella solidità delle sue nuove regole, e in particolare nel rispetto di tutte le leggi europee pertinenti e regolamenti”, prosegue il comunicato ufficiale. Che conclude con un augurio che sa di provocazione. Al progetto esclusivo della Superlega e alla decisione della Corte di giustizia. “Confidiamo che la piramide calcistica europea basata sulla solidarietà, che i tifosi e tutte le parti interessate hanno dichiarato come il loro modello insostituibile, sarà salvaguardata dalla minaccia di segregazioni da parte delle leggi europee e nazionali“. Punto, a capo. Verso il nuovo capitolo.