Bruxelles – Scoperchiato il vaso di Pandora. A poche ore dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, che ha stabilito che Uefa e Fifa non possono vietare nuove competizioni calcistiche, è già stato presentato un nuovo progetto di Superlega europea a 64 squadre. Con la promessa – a miliardi di tifosi – che tutte le partite saranno fruibili su una piattaforma streaming dedicata e gratuita.
È tornata subito all’attacco la A22 Sports Management, società con sede a Madrid creata ad hoc per la nascita della Superlega: dopo aver esultato per la “fine del monopolio di 69 anni nel calcio europeo per club” da parte della Uefa, ha annunciato una nuova proposta per competizioni sia maschili che femminili. “Abbiamo ottenuto legalmente il diritto di competere. Il calcio europeo è libero“, ha dichiarato il Ceo di A22, Bernd Reichart. Che vede avvicinarsi il traguardo: “Per la prima volta dal 1955, le competizioni paneuropee calcistiche potranno essere governate dagli stessi club partecipanti, come avviene praticamente in tutte le leghe nazionali europee”.
La nuova Superlega prevede un campionato a 64 squadre suddivise in tre categorie per il calcio maschile, a 32 squadre in due divisioni per quello femminile. Partecipazione “basata sul merito sportivo”, senza i membri permanenti che nella proposta precedente avevano infuocato il dibattito pubblico, con promozione e retrocessione annuale tra le leghe e l’ingresso nella divisione più bassa sulla base dei risultati ottenuti nel campionato nazionale.
“Non ci sarà un incremento dei giorni di calendario delle partite rispetto a quelli previsti dalle
competizioni attuali e le partite infrasettimanali non interferiranno con i calendari dei campionati
nazionali”, si legge nel progetto di A22. E saranno introdotte “efficaci regole di sostenibilità finanziaria e processi di applicazione trasparenti” per garantire condizioni di parità tra i club partecipanti. Nella nuova Superlega i club partecipanti riceveranno pagamenti di solidarietà pari all’8 per cento dei ricavi della Lega, con una somma minima di 400 milioni di euro, “più del doppio dell’importo distribuito dall’attuale competizione paneuropea”, la Champions League.
Ma la società di Bernd Reichart alza ancora l’asticella, dichiarando di essere al lavoro per creare “la principale piattaforma di streaming sportivo direct-to-fan al mondo, Unify, dove miliardi di fan avranno l’opportunità di vedere gratuitamente le partite della Super League“. Un calcio alle critiche di esclusività del progetto: Reichart rivendica “l’accesso democratico al calcio in diretta” che garantirà Unify. In qualche modo, questa piattaforma dovrà pur reggersi in piedi: con le entrate pubblicitarie, le partnership di distribuzione, i servizi interattivi, gli sponsor. E gli abbonamenti premium, naturalmente.