Bruxelles – Un web troppo ‘spinto’, e la Commissione europea corre ai riparti mettendo nel mirino i siti del porno. Pornhub, XVideo, Stripchat sono grandi piattaforme on-line e in quanto tali devono conformarsi al il Digital Services Act, la legge sui servizi digitali. Al termine delle valutazioni del caso a Bruxelles non hanno dubbi: i tre siti internet hanno un pubblico di oltre 45 milioni di utenti al mese, e “qualsiasi piattaforma online con più di 45 milioni di utenti nell’UE ha obblighi speciali a causa delle sue dimensioni”, scandisce il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton.
Per le piattaforme a contenuto audio-video osé vengono richieste misure pecifiche per responsabilizzare e proteggere gli utenti online, compresi i minori, e valutare e mitigare debitamente eventuali rischi sistemici derivanti dai loro servizi. Per quanto riguarda i minori, si intima allo sviluppo di interfacce, sistemi di raccomandazione e i termini e le condizioni, per affrontare e prevenire i rischi per il benessere dei bambini. Servono anche mMisure di mitigazione per tutelare i diritti del bambino e impedire ai minori di accedere a contenuti pornografici online, anche con strumenti di verifica dell’età. Limitarsi a chiedere se si ha almeno 18 anni potrebbe dunque non bastare. Pornhub, XVideo, Stripchat valutare i rischi e dettagliare eventuali effetti negativi sulla tutela della salute mentale e fisica dei minori.
Quanto al materiale ‘consultabile’, i tre marchi del porno su internet dovranno fare attenzione a quello che diventa di pubblico dominio. Materiale intimo caricato senza il consenso dell’interessato dovrà essere rimosso prontamente e lavorare ad un sistema di gestione dei prodotti audio-visivi. Si chiede di rafforzare i processi interni, le risorse, i test, la documentazione e la supervisione di qualsiasi attività legata all’individuazione dei rischi sistemici. In tal senso anche il sistema dei commenti ai video o le chat dovrà essere soggetto ad un codice di condotta volto al rispetto della dignità della persona, con meccanismi di rimozione dei commenti meno adatti.
Aumentano anche responsabilità e trasparenza. Pornhub, XVideo, Stripchat devono pubblicare repository di tutti gli annunci pubblicati sulla loro interfaccia. Inoltre dovranno dare accesso ai dati disponibili al pubblico ai ricercatori, compresi i ricercatori selezionati e designati dai coordinatori dei servizi digitali. Agli utenti dovrà essere garantita la possibilità di segnalare illeciti in qualunque momento. Le nuove regole impongono politiche anti ‘revenge porn’ (la pubblicazione di materiale hard amatoriale contro il soggetto interessato come ripicca per ragioni personali), il ‘deep fake’ (fotomontaggi) e materiale pedopornografico.
La decisione della Commissione segue quella già presa lo scorso aprile, quando l’esecutivo comunitario ha iniziato a rimettere mano al mercato del web per maggiore responsabilità, condivisione di dati, e contrasto a contenuti dannosi. Una prima lista di grandi piattaforme conteneva 19 nomi noti, ma il mondo del porno non era stato toccato. Fino ad oggi.