Bruxelles – Price cap per il gas, acquisti congiunti (volontari) e permessi accelerati per le rinnovabili. I ministri europei dell’energia riuniti a Bruxelles nell’ultimo Consiglio Ue Energia sotto presidenza spagnola hanno dato via libera oggi (19 dicembre) alla proroga di tre delle principali misure di emergenza introdotte lo scorso anno durante il picco della crisi energetica con Mosca, con alcune modifiche.
La proposta di proroga era stata avanzata dalla Commissione europea lo scorso 28 novembre con la motivazione sebbene “la situazione sul mercato energetico europeo sia più sicura rispetto a 12 mesi fa”, l’estensione è necessaria per rafforzare ulteriormente la sicurezza dell’approvvigionamento di gas e rafforzare la resilienza del mercato”. Al vaglio dei ministri Ue dunque tutta la legislazione di emergenza introdotta durante la crisi energetica attraverso l’articolo 122, che di fatto evita il passaggio in Parlamento europeo e prevede una maggioranza assoluta (neanche qualificata) nel voto al Consiglio Ue.
Le misure prorogate di dodici mesi
Il cosiddetto pacchetto di misure di solidarietà sul gas ha stabilito la base giuridica per dar vita alla piattaforma di acquisti congiunti dell’Ue e i ministri hanno stabilito di prorogare fino al 31 dicembre 2024 (era in scadenza il prossimo 30 dicembre). Nell’accordo raggiunto in seno al Consiglio, i ministri hanno deciso però di eliminare l’articolo 10 sulla partecipazione obbligatoria all’aggregazione della domanda da parte dei governi, che quindi rimarrà solo su base volontaria. In parallelo, nelle scorse settimane, i negoziatori di Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sul pacchetto di decarbonizzazione del gas e dell’idrogeno, includendo anche gli acquisti congiunti come un elemento strutturale anche se volontario.
Proroga fino al 31 gennaio 2025 invece, del quadro giuridico del meccanismo di correzione del mercato, ovvero il tetto al prezzo del gas (price cap) finora rimasto inapplicato in Ue. Dopo essere stato al centro di cronache e del dibattito politico a Bruxelles per mesi come misura di risposta ai picchi del prezzo del gas trainati dalla guerra di Russia in Ucraina, il testo del regolamento del meccanismo di correzione del mercato è entrato in vigore lo scorso 15 febbraio con una validità di 12 mesi e scadrà il prossimo primo febbraio.
Da quando è entrato in vigore il regolamento, i criteri e le soglie per far scattare il price cap sul gas non si sono mai verificate e quindi non è mai stato attivato, ma ha contribuito ad abbassare anche i prezzi del gas. Il price cap si dovrebbe attivare quando il prezzo del gas sul mercato olandese TTF supera i 180 euro per Megawattora per 3 giorni lavorativi e quando il prezzo TTF mensile è superiore di 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi. I ministri – spiega una nota del Consiglio – hanno concordato di prolungare il periodo di applicazione del regolamento, come proposto dalla Commissione, e ne hanno mantenuto la sostanza.
La terza misura prorogata riguarda l’accelerazione dei permessi alle rinnovabili e i ministri hanno deciso di estendere il periodo di applicazione di alcune disposizioni modificate del regolamento fino al 30 giugno 2025. A differenza degli altri due regolamenti di emergenza, le modifiche vanno oltre la semplice estensione del periodo di applicazione del regolamento.
“La proroga delle tre misure di emergenza è necessaria per affrontare una situazione ancora fragile nell’Ue dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ciò ci consentirà di garantire la stabilizzazione dei mercati energetici, alleviare gli effetti della crisi e proteggere i cittadini dell’Ue da prezzi energetici eccessivi”, commenta dopo l’accordo la ministra spagnola della transizione, Teresa Ribera, che ha presieduto la riunione in qualità di presidente di turno dell’Ue. In arrivo questa mattina al Consiglio, la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, aveva insistito sulla necessità di prorogare le misure “perché nonostante l’inizio relativamente buono dell’inverno, la situazione geopolitica rimane molto fragile e queste misure di emergenza ci aiutano a difendere i nostri consumatori contro i prezzi eccessivi dell’energia”. Le misure in questione “ci aiutano anche ad affrontare problemi di sicurezza energetica e ci aiutano anche a velocizzare la transizione energetica”.