Bruxelles – Il futuro dell’Unione Europea sarà ancora più interconnesso, soprattutto su ferrovia. Con l’accordo tra i negoziatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue sugli orientamenti aggiornati per la rete transeuropea di trasporto Ten-T, il continente si apre verso un futuro di breve, medio e lungo periodo in cui saranno realtà tutti i progetti su larga scala della rete tranfrontaliera di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l’Unione. “Con le nuove norme stiamo creando le condizioni per un passaggio a modalità di trasporto più ecologiche, stimolando al contempo la mobilità degli europei e la competitività della nostra economia”, è quanto assicura il relatore per l’Eurocamera, Dominique Riquet (Renew Europe), commentando il risultato dei negoziati conclusi nella tarda serata di ieri (18 dicembre).
Ten-T è la rete transfrontaliera europea che collega 424 grandi città europee e che, una volta completata, ridurrà i tempi di viaggio su qualsiasi mezzo di trasporto. La proposta di revisione del Regolamento del 2013 è stata presentata dalla Commissione Ue nel dicembre del 2021 con nuovi obiettivi temporali per il completamento della rete, ma è stata rivista nel luglio dello scorso anno alla luce delle conseguenze politiche ed economiche dell’invasione russa dell’Ucraina. Gli orientamenti concordati tra i co-legislatori – che dovranno essere completati a livello tecnico e poi approvati singolarmente da ciascuna istituzione prima di essere pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Ue – rappresentano il piano per la costruzione di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio, tra cui compaiono il tunnel di base del Brennero tra Italia e Austria, la Rail Baltica Helsinki-Varsavia e la linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid.
L’accordo provvisorio ha mantenuto l’approccio in tre fasi previsto dalla proposta della Commissione: fino al 2030 per la rete centrale, al 2040 per la rete centrale estesa e al 2050 per la rete globale. In particolare va tenuta in considerazione la nuova scadenza intermedia al 2040, introdotta per anticipare il completamento di progetti su larga scala rispetto al target iniziale del 2050. Parallelamente, per garantire che la pianificazione delle infrastrutture risponda alle “reali esigenze operative” (ovvero un’integrazione tra ferrovie, strade e vie navigabili), il nuovo Regolamento crea anche nove corridoi di trasporto europei, che secondo i co-legislatori “rivestono la massima importanza strategica” per lo sviluppo di flussi di trasporto sostenibili e multimodali in Europa, sia per merci sia per passeggeri. A questo proposito, entro il 2030 le ferrovie elettrificate nella rete centrale Ten-T viaggeranno a una velocità di 160 chilometri orari per il trasporto passeggeri e di 100 chilometri orari per il trasporto merci e attraverseranno le frontiere interne dell’Ue in meno di 25 minuti in media, mentre entro il 2040 si dovrà passare a un sistema unico di gestione del traffico.
Proprio in risposta all’impatto della guerra russa in Ucraina, il Regolamento rivisto estende quattro corridoi Ten-T a Ucraina e Moldova, mentre vengono tagliati i collegamenti transfrontalieri con Russia e Bielorussia. Sempre per garantire una migliore connettività con i principali Paesi vicini, continuerà il rafforzamento della rete anche con i partner dei Balcani Occidentali. A livello generale, gli aeroporti delle principali città europee con un traffico totale annuo di oltre 12 milioni di passeggeri dovranno essere collegati alla rete ferroviaria transeuropea, mentre entro il 2027 tutte le 424 grandi città lungo la rete Ten-T dovranno definire un piano di mobilità urbana sostenibile (a zero emissioni e con il miglioramento delle infrastrutture per gli spostamenti a piedi e in bicicletta). La progettazione e l’aggiornamento del trasporto stradale a uso civile – con misure come le carreggiate separate per i due sensi di marcia, o la separazione da una striscia divisoria non destinata al traffico – dovrà considerare anche le esigenze militari (peso e dimensioni) in caso di sovrapposizione, per garantire il trasferimento senza soluzione di continuità di truppe ed equipaggiamenti.