Bruxelles – L’Ue rincorre Pechino in Africa. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha firmato questa mattina a Nairobi un accordo di partenariato economico (Ape) con il Kenya. Che, come la maggior parte dei Paesi dell’Africa sub-sahariana, trattiene i suoi legami più forti dal punto di vista commerciale con la Cina.
Un accordo per stimolare il commercio bilaterale di merci, aumentare i flussi di investimenti e contribuire a una crescita economica sostenibile. L’accordo commerciale “più ambizioso mai firmato dall’Ue con un Paese in via di sviluppo quando si tratta di disposizioni sulla sostenibilità come la protezione del clima e dell’ambiente, i diritti dei lavoratori e l’uguaglianza di genere”, esulta la Commissione europea in una nota.
Nella cerimonia ufficiale a Nairobi, il presidente del Kenya, William Ruto, ha dichiarato di aspettarsi un “significativo rafforzamento della cooperazione per lo sviluppo, in particolare nell’area del commercio e degli investimenti e con un focus speciale sull’impegno del Kenya nella transizione verso un’economia verde”. In sostanza, una volta in vigore l’accordo, il mercato unico europeo sarà aperto – senza dazi doganali – alle aziende del Paese africano, contribuendo a “creare ancora più opportunità per le imprese e gli esportatori”. E d’altra parte incentiverà gli investimenti dei 27 Paesi Ue in Kenya, attraverso una progressiva apertura del mercato locale e una maggiore certezza del diritto. “Per noi è importante portare sul mercato kenyota i prodotti necessari per la produzione qui, ma non competere con i prodotti locali, in modo che questo sia un accordo giusto e sostenibile”, ha assicurato von der Leyen.
Un accordo win-win con un “partner chiave per l’Unione europea in Africa”, che “stimolerà ulteriormente il commercio bilaterale, sosterrà gli investimenti e creerà buoni posti di lavoro in Kenya”, ha proseguito la presidente dell’esecutivo comunitario. L’Ue è la prima destinazione di esportazione del Kenya ed il suo secondo più grande partner commerciale, con un totale di 3,3 miliardi di euro di scambi bilaterali nel 2022 – un aumento del 27% rispetto al 2018. Il primo è Pechino, con oltre 6 miliardi di dollari di scambi registrati nel 2021. A dir poco sbilanciati: la Cina ha esportato in Kenya beni per 5,81 miliardi, Nairobi soltanto per 202 milioni.
Ma non è solo una questione di numeri e competitività. “Questo accordo contribuirà anche a una crescita economica sostenibile ed equa” ed “include i più forti impegni sociali e climatici di qualsiasi accordo commerciale dell’Ue con un paese africano”, ha evidenziato von der Leyen. La cooperazione in materia di ambiente e adattamento al cambiamento climatico tra Bruxelles e Nairobi è solida: attraverso il Global Gateway, il programma europeo di investimenti all’estero, l’Ue ha mobilitato quasi 3,5 miliardi di euro per oltre 150 progetti in fase di realizzazione per la transizione verde in Kenya. A settembre inoltre von der Leyen e Ruto avevano firmato la strategia per l’idrogeno verde. Perché “è una delle energie di domani”, ma soprattutto perché potrà dare un contributo prezioso alla strategia di diversificazione energetica intrapresa dall’Ue all’indomani della guerra della Russia in Ucraina.