Bruxelles – Per allargare l’Unione europea, l’Ue deve prima essere disposta a riformarsi. E’ chiaro il messaggio che la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha lanciato oggi (14 dicembre) ai capi di stato e governo riuniti a Bruxelles nell’ultimo Vertice europeo prima della fine dell’anno, alle prese con decisioni importanti sull’adesione di nuovi Paesi.
Una riflessione andrà fatta prima delle prossime elezioni europee in programma dal 6-9 giugno 2024, incalza la numero uno dell’Eurocamera in conferenza stampa dopo aver aperto il Vertice Ue con il tradizionale intervento davanti ai leader. Ma non sarà questo il Vertice europeo giusto per farlo, la presidente dell’Eurocamera spinge per una discussione approfondita al prossimo Consiglio europeo, in programma il 21 e 22 marzo 2024 (al netto di Consigli straordinari).
“Se vogliamo essere pronti per l’allargamento dobbiamo essere intanto pronti noi per riformarci. Dobbiamo accelerare la discussione sull’Ue del futuro, su come funzioniamo e su come prendiamo le decisioni”, ha detto Metsola, in riferimento alla necessità di assumere più decisioni a maggioranza qualificato al posto dell’unanimità (come avviene ancora oggi in materia di bilancio ed esteri, ad esempio). Ricordando ai leader che “il contributo del Parlamento europeo sulle riforme, che è dettagliato nella nostra relazione sulla modifica del trattato, fornisce una buona base per questa riflessione e la mia speranza è che venga discusso in una riunione futura”, ha aggiunto ai leader.
Lo scorso 20 novembre l’Eurocamera riunita a Strasburgo ha adottato una risoluzione, muovendo formalmente i primi passi per l’apertura di una convenzione che modifichi i Trattati. Il dibattito sulla revisione dei trattati e in particolare sulle decisioni all’unanimità va di pari passo con il dibattito sull’Europa allargata. Tanto più cresce il numero di Stati membri quanto più cresce la possibilità di bloccare le decisioni. Maggiore uso del voto a maggioranza qualificata, diritto di iniziativa legislativa e istituzionalizzazione del sistema dello ‘Spitzenkandidaten’ per conferire all’Eurocamera il compito di suggerire al Consiglio europeo il nome della futura o del futuro capo della Commissione europea sono alcune delle richieste avanzate dall’Europarlamento.
Per aprire una Convenzione che porti alla riforma dei trattati servono 14 Stati membri in seno al Consiglio, una maggioranza semplice che non è facile da trovare. La risoluzione consente alla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue di chiedere formalmente ai governi di trasmettere al Consiglio europeo la richiesta (sulla base dell’articolo 48 TUE) di convocare, dopo le elezioni europee del giugno 2024, una convenzione per riformare l’architettura istituzionale dell’Ue. Il tema doveva arrivare sul tavolo del Consiglio Affari Generali del 12 dicembre, ma la presidenza spagnola ha deciso di non farlo. Per questo, il confronto sarà solo accennato al Vertice di oggi e domani a Bruxelles. E si riaprirà in un secondo momento.