Bruxelles – Un’opportunità per l’Europa. Di lottare con efficacia contro la mafia, di rendere sterile il terreno su cui proliferano le organizzazioni della criminalità organizzata in tutto il territorio dell’Unione Europea. “Chiediamo un’attenzione a 360 gradi per dare sano protagonismo a una società responsabile e sana“, ha presentato così oggi (7 novembre) il presidente di Libera, Luigi Ciotti, il nuovo Manifesto A Chance for Europe promosso dalla rete di associazioni Chance, di cui proprio Libera è capo-fila. Al Parlamento Europeo, nel cuore di quell’Unione in cui “non c’è Paese che non abbia il problema della mafia, chiamatela come volete, ma c’è”, ha ribadito con forza Ciotti.
Cinque priorità per 12 proposte che affrontano i “problemi cronici nella nostra Casa Europa“, è il punto di partenza del Manifesto in vista delle elezioni del Parlamento Ue del giugno 2024. “Se è vero che la criminalità organizzata trova il suo terreno più fertile nell’ingiustizia sociale e nelle disuguaglianze”, la società civile radunata attorno alla rete Chance e Libera chiede la “creazione di una società più equa in quanto strumento potente” per eliminare mafia e corruzione su tutto il continente. Perché la natura internazionale della criminalità organizzata “è un dato di fatto”. Secondo il report del 2021 di Europol Serious and Organised Crime Threat Assessment, il 70 per cento dei gruppi criminali che operano sul territorio comunitario sono attivi in più di tre Paesi Ue e il 65 per cento è composto da membri di più nazionalità. L’urgenza è quella di “costruire reti” di fronte a un problema globale: “Ce la possiamo fare insieme, è da 150 anni che parliamo di mafia”, è stata l’esortazione del fondatore e presidente di Libera.
Alla presentazione del Manifesto – promossa dalla delegazione del Partito Democratico – è intervenuta anche la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, appena tornata dal suo tour nel Sud Italia. “Due giorni fa ero a Palermo per rendere omaggio alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino“, ha esordito Metsola, facendo riferimento anche alla giornalista maltese Daphne Caruana Galizia e allo slovacco Ján Kuciak per ricordare che “mafia e corruzione uccidono e sono i più grandi nemici dei nostri valori comuni”. La lotta contro la criminalità organizzata “non ha confini e l’unico modo per distruggere i network criminali è coltivare un forte senso di responsabilità personale e civile e un fronte comune europeo“, e proprio per questo motivo A Chance for Europe è “un altro esempio tangibile del vostro lavoro instancabile” anche in vista delle elezioni europee del 2024.
Cosa prevede il Manifesto della rete Chance contro la mafia
La prima priorità del Manifesto A Chance for Europe parte dal presupposto che la criminalità organizzata è un problema europeo e si imposta su due richieste. In primis che Eurocamera e altre istituzioni Ue e nazionali riconoscano che la mafia “nasce all’interno dei suoi confini e affonda le sue radici nelle disuguaglianze sociali e nelle zone grigie esistenti nei nostri Paesi”. E poi “l’istituzione di un Forum permanente della società civile sulla criminalità organizzata”, tra la Commissione, il Parlamento e la società civile europea. Il secondo punto è sul recuperare i beni comuni dalla criminalità organizzata con “misure vincolanti” per il riutilizzo sociale dei beni confiscati nella nuova proposta di direttiva sul recupero e la confisca dei beni, la “revisione dei meccanismi di partecipazione alle riunioni inter-istituzionali” e l’istituzione di un “fondo speciale per sostenere i progetti della società civile nei beni confiscati”.
Sul fronte della corruzione, pubblica amministrazione e società civile, le richieste alla Commissione Ue sono quelle di “riconoscere formalmente” il ruolo delle organizzazioni della società civile nel monitoraggio delle spese dell’Unione e di “sostenere esplicitamente disposizioni forti per un accesso significativo” ai registri della proprietà effettiva, secondo la proposta degli eurodeputati. Ai 27 Paesi membri invece di “permettere o rafforzare il coinvolgimento” nella co- programmazione degli interventi e delle iniziative stabilite nell’ambito dei piani di ripresa e resilienza.
Per la protezione, giustizia e riparazione per le vittime della criminalità organizzata e della tratta di esseri umani e le loro famiglie l’esortazione a istituzioni Ue e nazionali è quella di stabilire un “tavolo di confronto permanente” e un Difensore a livello europeo “che garantisca la piena e completa attuazione” della legislazione comunitaria. Infine la priorità della protezione dell’ambiente e la salute pubblica dalle ecomafie con una richiesta ai co-legislatori di Parlamento e Consiglio e una ai Ventisette: i primi dovrebbero “approvare rapidamente” la nuova proposta di direttiva sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale, i secondi dovrebbero “procedere agli adeguamenti necessari” per la ratifica “rapida” della direttiva stessa.