Bruxelles – Giovedì prossimo (7 dicembre) i relatori in commissione Industria ed energia (Itre) del Parlamento Ue decideranno se accettare o meno la proposta della presidenza spagnola del Consiglio Ue sulla governance del nuovo mercato dell’idrogeno.
Lunedì 27 novembre si è svolto l’ultimo trilogo – l’incontro negoziale tra Parlamento, Consiglio Ue e Commissione – sul pacchetto per la riforma del mercato del gas e dell’idrogeno, presentato circa due anni fa dall’Esecutivo europeo e comprendente una direttiva e un regolamento. I co-legislatori sono riusciti a chiudere un accordo sulla sola direttiva, a causa di divergenze su un elemento in particolare presente nel regolamento: la governance del futuro mercato dell’idrogeno. Venerdì, 8 dicembre, è in programma l’ultimo trilogo, nel quale i co-legislatori insieme alla Commissione europea puntano a chiudere un accordo definitivo anche sul regolamento.
Il Consiglio vorrebbe creare una entità di governance separata (Ennoh); mentre il Parlamento vorrebbe fonderla con l’attuale entità di governance del gas (che diventerebbe Associazione europea degli operatori del trasporto gas e dell’idrogeno – EntsoG&H). Per il Consiglio – come emerge da un documento della presidenza spagnola preso in visione da Policy Europe – la governance dell’idrogeno “dovrebbe essere completamente indipendente” da quella del gas e del metano e “dovrebbe basarsi su nuovi pilastri e principi”. In questo modo si garantirebbe “la promozione di infrastrutture dedicate all’idrogeno, il coordinamento transfrontaliero, la costruzione di reti di interconnessione e l’elaborazione di regole tecniche specifiche”. Per il Parlamento Ue, una governance unitaria “permetterebbe di migliorare l’efficienza del sistema e l’integrazione dei sistemi energetici”, generando anche efficienze “in termini di costi per gli utenti”.
A quanto si apprende, giovedì mattina è stata programmata una riunione tra il relatore e i relatori ombra in commissione Itre per decidere la strategia da adottare l’indomani al tavolo dei negoziati con il Consiglio. Un possibile compromesso ipotizzato dalla presidenza spagnola del Consiglio Ue – come emerge ancora dal documento della presidenza spagnola – potrebbe essere la creazione di una entità separata ma con un forte coordinamento tra i due organismi sugli elementi più importanti. E non è escluso che alla fine, durante la riunione di giovedì, i relatori del Parlamento Ue possano convergere infine sulla proposta della della presidenza spagnola.
La riforma fa parte del pacchetto climatico Fit for 55 e, più in generale, mira a facilitare la penetrazione di gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel sistema energetico, preparando il terreno per la diffusione dell’idrogeno come fonte energetica, con l’obiettivo di raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue nel 2050.