Bruxelles – Quasi 21 milioni di euro dal Fondo europeo di solidarietà per sostenere la regione Marche contro i danni di piogge e inondazioni di settembre 2022. La Commissione europea ha sbloccato oggi (5 dicembre) i 20,9 milioni di euro, dopo aver ricevuto da parte del governo di Roma l’8 dicembre 2022 la richiesta di sostegno finanziario tramite il Fondo (in cui l’Italia – precisa Bruxelles – non ha richiesto un pagamento anticipato).
Le province italiane di Pesaro-Urbino, Ancona e Macerata nelle Marche sono state colpite da intense precipitazioni a settembre dello scorso anno, provocando “diffuse inondazioni”, ricorda Bruxelles, che sono “costate la vita a molte persone e hanno danneggiato infrastrutture chiave ed edifici pubblici e privati”. Ha visto anche tre fiumi straripare e inondare le aree circostanti. L’area complessiva interessata dalle inondazioni è stata di 4.044 km 2, pari al 43 per cento della superficie totale della regione.
“Ancora una volta, il Fondo di solidarietà è lì per aiutare le autorità italiane a riparare, ripristinare e recuperare dopo le inondazioni del 2022”, commenta la commissaria europea per la coesione e le Riforme, Elisa Ferreira, assicurando che l’Ue è al “fianco dell’Italia e i cittadini italiani. Grazie alla politica di coesione, possiamo aiutare i paesi a superare gli effetti di crisi climatiche senza precedenti, la cui frequenza e gravità sono in aumento”.
Il Fondo di solidarietà è un dispositivo fuori bilancio che permette di mobilitare fino a 500 milioni di euro all’anno – oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente – per coprire parte dei costi per la ricostruzione. Gli Stati membri colpiti da disastri naturali possono richiederne l’attivazione alla Commissione entro 12 settimane dalla data dei primi danni rilevati, allegando alla domanda una stima dei danni. Questo dispositivo ammette interventi d’emergenza come il “ripristino immediato del funzionamento delle infrastrutture nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione”. Dalla sua attivazione nel 2002 quasi un terzo degli 8,2 miliardi di euro complessivi – circa 3 miliardi – sono stati destinati all’Italia, quasi in doppio della Germania seconda beneficiaria con 1,6 miliardi.