Bruxelles – L’Europa investe di più nella ricerca, l’Italia invece di meno. In un contesto generale di più spesa per ciò che serve innovazione e competitività, il Paese taglia laddove la doppia transizione verde e sostenibile consiglierebbero invece di investire. Nel 2022 l’Ue nel suo complesso ha speso 352 miliardi di euro in ricerca e sviluppo (R&S), il 6,34 per cento in più rispetto all’anno precedente (331 miliardi di euro). In questo andamento generale l’Italia si distingue per un deficit da 76,2 milioni di euro. La spesa tricolare è scesa dai 25,991 miliardi del 2021 ai 25,915 miliardi del 2022.
Il dato, diffuso da Eurostat, evidenzia come tra le principali economie dell’eurozona l’Italia faccia fatica a tenere il passo. Se la Francia ha tenuto invariato il proprio impegno di spesa nel settore della ricerca e dello sviluppo (55,498 miliardi di euro), Germania e Spagna hanno invece aperto i rubinetti (+8 miliardi e +2 miliardi rispettivamente in un solo anno).
L’Italia, se non inverte la rotta, rischia di subire quel sorpasso della Spagna tanto temuto all’interno del governo, soprattutto tra le fila della Lega. Se non si vuole essere superati dagli spagnoli occorrerà rimettere mano anche alle strategie per ricerca e sviluppo.
Ma è il sistema Paese a non brillare nel suo complesso. L’Italia è 18esima su 27 per percentuale di Prodotto interno lordo investito in ciò che serve per accrescere il potenziale competitivo ed economico. Ricerca e sviluppo interessano l’1,3 per cento del Pil, oltretutto in calo (-0,1 per cento rispetto al 2021). Anche qui l’Italia non regge il confronto con i ‘big’ di Eurolandia (Germania 3,1 per cento, Francia 2,1 per cento), ed è lontano da Belgio e Svezia, membri Ue col più alto livello di investimento nel settore (3,4 per cento del Pil).
La situazione fotografata da Eurostat non fa che amplificare il richiamo lanciato dal commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, che ha chiesto più investimenti proprio in ricerca e sviluppo in nome della corsa alle tecnologie verdi e sostenibili. Un pro-memoria per il governo.