Bruxelles – Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Sono le prime tappe della lunga campagna per sostenere la partecipazione dei cittadini alle elezioni del prossimo 9 giugno della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Una tre giorni con un’agenda fittissima, da domenica 3 novembre, per sensibilizzare il Mezzogiorno. E per scongiurare l’ascesa dell’estrema destra dopo che Forza Italia, alleato di Metsola nel Partito Popolare Europeo, è rimasto orfano di Silvio Berlusconi.
La leader maltese ha dichiarato di volere iniziare la sua campagna dal Sud Italia “perché l’Europa non è solo le sue istituzioni, l’Europa è la sua gente”. E dunque via con la visita domenicale alla Reggia di Caserta, a cui farà seguito l’intervento ad un evento sulle istituzioni europee alla sede del Consiglio comunale di Caserta. Dove sarà accompagnata dalla Vicepresidente dell’Eurocamera, Pina Picierno, originaria proprio della provincia di Caserta, e dagli eurodeputati della Regione Campania. Lunedì Metsola si sposterà in Salento, a Lecce, per partecipare al convegno “Next Generation Eu e le sfide dell’Ue” con il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Dopo la mattinata in Puglia, nel pomeriggio la presidente dell’Eurocamera si recherà a Catanzaro per incontrare Roberto Occhiuto, presidente della Calabria e gli eurodeputati eletti nella circoscrizione dell’Italia meridionale.
A Catanzaro prevista anche la visita della sala di controllo dell’Operazione Tolleranza Zero, per il controllo del territorio attraverso i droni per l’antincendio, il monitoraggio del mare e l’inquinamento ambientale, e – presso il palazzo della Regione – la partecipazione di Metsola alla simulazione del sistema di emergenza del numero unico europeo. Con il vicepremier Antonio Tajani, il Ministro dell’ Interno Matteo Piantedosi e il Presidente Occhiuto. Il tour de force si esaurirà a Palermo, dove martedì pomeriggio la leader Ue visiterà il museo dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si fermerà a deporre dei fiori sulla tomba di Falcone e sarà presente all’inaugurazione dell’anno accademico 2023-24 dell’ateneo del capoluogo siciliano (come tra l’altro aveva fatto Ursula von der Leyen a febbraio).
Al di là dell’obiettivo dichiarato, che è quello di “mobilitare il maggior numero possibile di persone per il voto del 9 giugno 2024 e coinvolgere i cittadini in tutti i comuni d’Europa”, è evidente il tentativo di tamponare l’emorragia della destra moderata italiana dopo la morte di Silvio Berlusconi. Perché se lo storico elettorato di Forza Italia, che ha sempre garantito un apporto importante al Ppe a livello europeo, dovesse rivolgersi all’estrema destra, al Parlamento europeo inizierebbero ad aleggiare i fantasmi di una nuova maggioranza conservatrice e euroscettica. Con la fine dell’assetto che ha trainato tradizionalmente l’Aula, quello composto appunto dai Popolari e dai Socialdemocratici.
Alle ultime europee del 2019 nel Mezzogiorno aveva trionfato il Movimento 5 Stelle, con il 29,1 per cento dei voti, seguito dalla Lega (23,5 per cento) e dal Partito democratico (17,9 per cento). A Forza Italia andarono il 12,2 per cento dei voti, sufficienti per due seggi all’Assemblea di Bruxelles, mentre Fratelli d’Italia garantì solo un seggio ai Riformisti e Conservatori europei (Ecr) prendendo il 7,5 per cento dei voti. Metsola non vuole perdere quel bottino di oltre 675 mila voti del Sud Italia, e anzi spera di convincere qualcuno tra i tanti aventi diritto che nel 2019 non si presentarono alle urne. In Sicilia l’affluenza era stata sotto il 40 per cento, appena superato in Calabria. Poco meglio in Campania, al 47 per cento, e in Puglia, al 50.