Bruxelles – Misure di solidarietà per il gas, meccanismo di correzione del mercato (ovvero, l’inutilizzato tetto al prezzo del gas) e le autorizzazioni accelerate per le rinnovabili. Nessuna sorpresa. La Commissione europea ha proposto oggi (28 novembre) di prorogare per altri 12 mesi le principali misure energetiche di emergenza introdotte lo scorso anno nel pieno della crisi energetica scaturita dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Tutte e tre le misure, se pure con tempi differenti, sono in scadenza nelle prossime settimane e dunque i ministri europei dell’energia sono chiamati a prendere una decisione al Consiglio Ue Energia che si terrà a Bruxelles il 19 dicembre, l’ultimo prima della fine dell’anno.
Sebbene “la situazione sul mercato energetico europeo sia più sicura rispetto a 12 mesi fa, la Commissione propone questa estensione per rafforzare ulteriormente la sicurezza dell’approvvigionamento di gas e rafforzare la resilienza del mercato”, motiva Bruxelles nella nota in cui annuncia la proroga. Al vaglio dunque tutta la legislazione di emergenza introdotta durante la crisi energetica attraverso l’articolo 122, che evita il passaggio in Parlamento europeo e prevede una maggioranza assoluta nel voto al Consiglio Ue.
Dopo essere stato al centro di cronache e del dibattito politico a Bruxelles per mesi come misura di risposta ai picchi del prezzo del gas trainati dalla guerra di Russia in Ucraina, il testo del regolamento del meccanismo di correzione del mercato è entrato in vigore lo scorso 15 febbraio con una validità di 12 mesi e scadrà il prossimo primo febbraio. Da quando è entrato in vigore il regolamento, i criteri e le soglie per far scattare il price cap sul gas non si sono mai verificate e quindi non è mai stato attivato, ma ha contribuito da deterrente abbassando anche i prezzi del gas. Il price cap si dovrebbe attivare quando il prezzo del gas sul mercato olandese TTF supera i 180 euro per Megawattora per 3 giorni lavorativi e quando il prezzo TTF mensile è superiore di 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi. Nonostante i prezzi oscillino oggi intorno ai 45 euro/MWh, secondo la Commissione europea il “mercato rimane fragile e ha registrato una serie di episodi di significativa volatilità negli ultimi mesi”.
Le misure di solidarietà per il gas hanno stabilito la base giuridica per dar vita agli acquisti congiunti e sono in scadenza il prossimo 30 dicembre. La Commissione europea ha proposto ai colegislatori di rendere il meccanismo di acquisti congiunti strutturale nel quadro del pacchetto di decarbonizzazione del mercato del gas ma anche se i colegislatori dovessero trovare un accordo per introdurre gli acquisti congiunti come un elemento strutturale, non sarebbero mai attuati in tempo prima della scadenza delle misure di emergenza.
Infine, le misure di emergenza sui permessi alle rinnovabili sono state introdotte per abbreviare e accelerare le procedure di concessione delle autorizzazioni per progetti di energia rinnovabile e scadranno il 30 giugno 2024. Le norme impongono l’obbligo che la concessione delle autorizzazioni non richieda più di 3 mesi per gli impianti di energia solare, 6 mesi per il repowering di centrali elettriche a energia rinnovabile, un mese per gli impianti di pompe di calore inferiori a 50 MegaWatt e 3 mesi per le pompe di calore geotermiche. Dal momento che le “energie rinnovabili si sono rivelate le fonti energetiche più economiche tra tutte durante la crisi, l’estensione di questa norma sosterrà la sicurezza, l’accessibilità economica e la sostenibilità degli approvvigionamenti energetici dell’Ue”, motiva Bruxelles.