Bruxelles – Dopo la risposta della Commissione Ue all’iniziativa dei cittadini europei, è il Parlamento Ue a schierarsi a difesa degli impollinatori. Api, farfalle e sirfidi, di cui un terzo del totale potrebbe scomparire nel giro di pochi anni sul Vecchio Continente. Con una risoluzione approvata in sessione plenaria a Strasburgo oggi (23 novembre), gli eurodeputati hanno approvato l’obiettivo principale del Nuovo accordo per gli impollinatori presentato all’inizio di quest’anno e ribadito con la risposta positiva all’oltre milione di firme dei cittadini dei 27 Stati membri preoccupati per la sorte di questi animali e per le conseguenze socio-economiche della loro scomparsa, dall’ambiente all’agricoltura.
Il cosiddetto ‘New Deal per gli impollinatori’ è una revisione dell’iniziativa del 2018 che l’esecutivo comunitario ha avanzato lo scorso 24 gennaio e su cui si è basata la risoluzione del Parlamento Ue per spingere gli obiettivi di inversione del declino degli impollinatori, “una minaccia per il benessere umano, la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la natura in generale“, sottolineano gli eurodeputati. Il via libera (per alzata di mano) in plenaria era atteso senza particolari sorprese dopo l’approvazione a stragrande maggioranza – 65 voti a favore, 1 contrario e 3 astensioni – in commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) due settimane fa.
La base di partenza della posizione degli eurodeputati è la richiesta alla Commissione Ue e all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di consentire una transizione verso una valutazione del rischio ambientale dei pesticidi “più olistica e contestualizzata” per gli insetti, compresi gli impollinatori, considerata anche la bocciatura di ieri (22 novembre) del taglio di pesticidi al 2030 da parte dell’Aula di Strasburgo. A questo si aggiunge l’invito al Berlaymont a incorporare i risultati dell’iniziativa nella prossima Strategia per la biodiversità, includendo le misure per affrontare la perdita di biodiversità “anche al di fuori delle aree protette”, ma soprattutto la necessità di bloccare l’importazione di prodotti agricoli ottenuti con pesticidi vietati nell’Ue entro il 2027, “in quanto possono causare danni inaccettabili agli impollinatori a livello globale”.
Sul piano dei finanziamenti, il punto centrale è la valutazione della conformità dei Piani strategici della Politica Agricola Comune (Pac) con gli obiettivi del ‘New Deal’ per gli impollinatori. Più nello specifico, all’interno di ciascun Piano nazionale dovrebbe essere inserito un capitolo specifico dedicato ad api e altri impollinatori selvatici e gestiti, con “misure concrete volte alla loro protezione” e un sistema di monitoraggio attraverso un “indicatore specifico” per la Pac entro il 2026, sono le richieste degli eurodeputati. In vista del prossimo quadro finanziario pluriennale (2028-2034) dell’Unione Europea potrebbe essere istituito un Fondo per la natura all’interno del budget comunitario e, sempre nella logica di considerare nuove possibilità di finanziamento delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi dell’Iniziativa europea per gli impollinatori, potrebbe essere proposta dalla Commissione Ue una linea di bilancio dedicata a sostenere il “monitoraggio sistematico” della biodiversità, degli indicatori e delle relazioni sullo stato, le tendenze e le pressioni in tutti i Paesi membri dell’Unione.