Bruxelles – Henrik Adam è il nuovo presidente di Eurofer, l’associazione europea dei produttori di acciaio. Cinquantanove anni, vicepresidente di Tata Steel e amministratore delegato di Tata Steel nei Paesi Bassi, Adam ha un mandato di due anni. Nel rinnovo dei vertici dell’organizzazione, di cui fanno parte anche industrie italiane, l’Italia acquista di peso. Mario Arvedi Caldonazzo (Arvedi) e Lorenzo Riva (Riva Forni Elettrici) vengono confermati vicepresidenti di Eurofer, mentre all’interno del Consiglio di amministrazione entra a far parte anche Flavio Bregant (Federacciai).
La siderurgia italiana dunque si ritaglia un ruolo sempre più in linea con la tradizione del sistema Paese. L‘Italia è il secondo produttore d’acciaio in Europa (15,8 per cento del totale, secondo dati Eurofer aggiornati al 2o22) dopo la Germania (27 per cento). Oltre a Federacciai, acciaierie Riva e Arvedi, ad Eurofer aderiscono anche Acciaierie d’Italia, Metinvest, Officine Tecnosider,
Il nuovo presidente di Eurofer promette di “continuare l’ottimo lavoro svolto dai miei predecessori per sostenere lo sviluppo dell’industria siderurgica europea negli ultimi anni in tempi estremamente difficili”. Gli obiettivi che Adam si prefigge “rimangono gli stessi”, vale a dire “portare il nostro settore alla neutralità del carbonio senza perdere quote di mercato a favore dei produttori di paesi terzi con ambizioni climatiche basse o nulle”.
Ancora, continua Adam, si intende “garantire l’accesso a energia decarbonizzata a prezzi accessibili e rottami di acciaio come materie prime critiche in Europa, prevenire importazioni che distorcono la concorrenza leale”. Infine, “ultimo ma non meno importante”, nel corso del mandato del nuovo presidente Eurofer si intende insistere su l’importanza dell’acciaio made in Europe “per la resilienza dell’Ue, l’autonomia strategica e la prosperità dei suoi cittadini”.