Bruxelles – Ottocento milioni di euro per portare la produzione di idrogeno verde in Europa dalla nicchia alla scala. Come promesso da Ursula von der Leyen nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione, Bruxelles lancia oggi (23 novembre) la prima asta da 800 milioni di euro per la produzione di idrogeno verde (quello ‘pulito’ prodotto da elettrolisi da fonti rinnovabili) in Europa, finanziata attraverso il Fondo europeo per l’innovazione (ovvero attraverso le entrate del mercato europeo del carbonio, il sistema Ets dell’Ue).
Il sostegno per i produttori europei di idrogeno assumerà la forma di un premio a prezzo fisso per chilogrammo di idrogeno rinnovabile prodotto, fino a un tetto di 4,5 euro/kg e in un massimo di dieci anni di funzionamento. Tempo fino all’8 febbraio per presentare domanda a Bruxelles, con i primi risultati della valutazione che arriveranno in aprile con la firma delle convenzioni di sovvenzione entro nove mesi dalla chiusura del bando.
L’asta viene lanciata nel quadro della Banca europea dell’idrogeno, non un vero e proprio istituto finanziario, ma un’iniziativa della Commissione europea (annunciata a settembre scorso e svelata nel dettaglio a metà marzo) per portare la produzione di idrogeno in Europa dalla nicchia alla scala. La sfida dell’iniziativa è quella di ridurre il divario economico tra i costi più alti delle energie verdi, compreso l’idrogeno rinnovabile prodotto da elettrolisi, e l’idrogeno prodotto da altri processi, per i primi progetti. La Banca andrà a coprire la differenza tra il costo di produzione dell’idrogeno rinnovabile e il prezzo che il mercato è disposto a pagare.
Bruxelles ha sempre chiarito che se il livello di partecipazione all’asta pilota sarà elevato, sarà seguita da aste annuali e potrebbe essere estesa a prodotti puliti oltre all’idrogeno rinnovabile. Si prevede che questo meccanismo di assegnazione consentirà un’implementazione più rapida delle tecnologie innovative necessarie per la transizione verde, soprattutto nei settori difficili da abbattere.
L’investimento complessivo della Banca dovrebbe essere di circa 3 miliardi di euro e inaugurando la Settimana europea dell’idrogeno, lunedì scorso, la presidente della Commissione europea ha confermato che la seconda asta sarà lanciata in primavera il prossimo anno. Nell’idea di Bruxelles, è in programma per il 2024 anche un’asta dedicata all’idrogeno importato dal momento che nel piano ‘REPowerEu’ di maggio 2022, la Commissione ha fissato l’obiettivo di portare a 10 milioni di tonnellate di produzione interna di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di idrogeno importato entro il 2030, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e sostituire il gas naturale.
“La Banca europea dell’Idrogeno rappresenta una grande opportunità per sostenere la transizione a zero emissioni nette dell’industria europea”, commenta il vicepresidente esecutivo per il Green Deal, Maros Sefcovic, dopo l’avvio della prima asta da 800 milioni di euro per la produzione di Idrogeno green in Europa. “Il lancio di oggi riguarda il collegamento tra domanda e offerta di Idrogeno rinnovabile. Si tratta di creare trasparenza sui prezzi, il che aiuterà a rilanciare un mercato europeo dell’idrogeno”, ha spiegato Sefcovic aggiungendo di sperare in “una risposta positiva da parte del mercato”.