Bruxelles – Il tanto atteso Piano d’azione Italia-Germania alla fine è stato siglato e in quasi tutti i settori d’intesa riguarda molto da vicino l’Unione Europea. Dalla migrazione all’Ucraina, dal conflitto tra Israele e Hamas alla cooperazione economica ed energetica, fino al Patto di stabilità e l’operazione Lufthansa-Ita. “La nostra cooperazione è stretta e di fiducia, questo filo diretto lo manterremo anche l’anno prossimo con la presidenza italiana del G7″, sono state le parole del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, questo pomeriggio (22 novembre) dopo la firma dell’intesa bilaterale e in ambito europeo con la prima ministra italiana, Giorgia Meloni.
“Penso che questa sia un’ottima notizia anche per l’Europa, due nazioni fondatrici dell’Ue che decidono di rafforzare il proprio partenariato in un momento cruciale per il nostro continente”, ha esultato la premier italiana in conferenza stampa al termine del vertice intergovernativo a Berlino. Un’intesa che sigla non solo progetti di cooperazione per rafforzare la sicurezza economica ed energetica, ma anche “nuovi format per approfondire la nostra cooperazione“, ha reso noto il cancelliere tedesco. A partire dal confronto sul Patto di stabilità e crescita, su cui “ci sono state buone discussioni in Europa”, con “progressi anche grazie alle interlocuzioni che si sono svolte tra i governi di Germania e Italia”. L’obiettivo a Bruxelles è quello di chiudere i lavori Ecofin entro inizio dicembre: “Ci siamo avvicinati alla soluzione, vogliamo che i criteri di stabilità abbiano un ruolo importante, ma non possiamo costringere nessun Paese in un programma di austerità“, ha assicurato Scholz. Da parte sua la premier Meloni ha messo in chiaro che il governo di Roma “non chiede una politica di bilancio allegra, ma abbiamo un problema di difesa degli investimenti” ed è per questo che spinge per nuove regole di governance che “premino gli sforzi per favorire le scelte strategiche nel quadro di una politica di bilancio seria”.
Al centro del confronto tra Meloni e Scholz c’è stato un altro tema particolarmente delicato per l’Unione. Quello della migrazione. “Germania e Italia sono d’accordo sul fatto che la riforma del sistema europeo comune dell’asilo vada concluso“, è stato perentorio il cancelliere tedesco che, dopo le ripetute tensioni tra Roma e Berlino su alcune posizioni negoziali del Consiglio dell’Ue in vista dei triloghi con l’Eurocamera, ha assicurato come entrambi i governi condividano la necessità di “un approccio di partenariato con i Paesi di transito e di origine”. Il dossier caldo sul tavolo è quello del controverso accordo Italia-Albania firmato il 7 novembre a Roma, che ora la Germania osserva “con interesse”, ha ribadito il concetto già espresso la scorsa settimana Scholz. Dopo aver ricordato che “l’Unione Europea si è occupata della questione” con l’analisi della Commissione Ue, il cancelliere tedesco ha sottolineato che “è importante la vicinanza tra Italia e Albania, dobbiamo trovare una strada per ridurre l’immigrazione illegale”. Gli ha fatto eco la premier italiana: “È una cornice che poi va messa a terra con le norme necessarie, penso che sia un accordo innovativo, che rispetta le regole, anche quelle europee”.
Ci sono poi le questioni di politica estera, in primis la questione della guerra tra Israele e Hamas su cui è arrivata la scorsa notte una prima pausa delle ostilità. I leader di Italia e Germania hanno confermato che “c’è piena convergenza sulla crisi medio-orientale fin dall’inizio” dello scoppio del conflitto il 7 ottobre, così come sulla necessità di “rispettare il diritto internazionale e tutelare i civili”. Anche per “svelare il bluff” – come lo ha definito Meloni – di Hamas “che si fa scudo dei civili” nella Striscia di Gaza, Roma e Berlino spingono per “una soluzione strutturale, con due popoli e due Stati“. Anche per quanto riguarda l’altro fronte di guerra, quello in Ucraina, i due Paesi membri Ue condividono pienamente la politica di “fornire assistenza a 360 gradi” a Kiev, anche sul piano della ricostruzione “Le prossime due conferenze si svolgeranno prima in Germania e poi in Italia“, ha annunciato Meloni. In vista del decisivo Consiglio Europeo che deciderà sul possibile avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue, i due leader hanno sottolineato che “è fondamentale la capacità dell’Europa di essere inclusiva e di dare risposte a chi si rivolge a noi”, con aperture alla riforma dei Trattati dell’Unione “sulla base del consenso tra tutti gli Stati membri”.
Di particolare interesse per Bruxelles è anche il confronto sull’impegno “ad ampio raggio, a partire dai nostri sistemi produttivi”. Secondo quanto previsto dall’intesa siglata oggi, i governi di Roma e Berlino terranno un Forum ministeriale annuale tra quello italiano delle Imprese e del Made in Italy e quello tedesco per l’Economia e la protezione del clima, sulla base di “un dialogo regolare, finalizzato a delineare un approccio coordinato sui principali dossier e sulle politiche di strategia industriale europea”. A questo si affianca un Forum macroeconomico bilaterale su questioni finanziare ed economiche: “Ci scambieremo opinioni sul rafforzamento e l’approfondimento dell’Unione Economica e Monetaria”, ma anche “esperienze e buone prassi sull’attuazione dei nostri rispettivi Pnrr”. Infine i rispettivi ministeri degli Esteri e dell’Energia organizzeranno “consultazioni annuali congiunte” sulla politica climatica ed energetica a livello Ue, per promuovere la cooperazione “sui mercati europei dell’energia, sull’elettricità, sul gas e sull’idrogeno”. Ultima risposta in conferenza stampa sulla questione Ita-Lufthansa: “Siamo pronti la settimana prossima a inviare la notifica alla Commissione Europea”, ha annunciato Meloni, con Scholz che ha chiesto “un trattamento veloce e giusto a Bruxelles”.