Bruxelles – Manipolava, assieme a Deutsche Bank, il mercato obbligazionario in barba alle regole sul funzionamento del mercato unico, fissando il prezzo dei titoli in maniera arbitraria. Per questo motivo Rabobank si vede infliggere dalla Commissione europea una multa da 26,6 milioni di euro. Il gruppo bancario olandese ha fatto parte di un cartello assieme al principale istituti di credito tedesco, ma Deutsche Bank è stata ‘graziata’ dall’Antitrust comunitario per aver confessato l’attività regolare e aver fornito tutte le informazioni utili per riparare la violazione delle regole di concorrenza. Una collaborazione che ha permesso di evitare multe da 156 milioni di euro.
Oggetto delle pratiche anti-concorrenziali di Rabobank e Deutsche Bank obbligazioni SSA denominate in euro (obbligazioni sovra-sovrane, sovrane straniere, sub sovrane/di agenzie) e obbligazioni garantite dal governo negoziate nello Spazio economico europeo (SEE), che riunisce gli Stati membri dell’Ue, Islanda, Lichtenstein e Norvegia. Questo commercio contrario alle regole è andato avanti dieci anni, tra il 2006 e il 2016. In questo periodo le due banche, attraverso alcuni dei loro operatori commerciali, si sono scambiate informazioni commercialmente sensibili e hanno coordinato le rispettive strategie commerciali e di prezzo.
“Mercati di negoziazione delle obbligazioni affidabili e ben funzionanti sono fondamentali non solo per le autorità nazionali che emettono obbligazioni, ma anche per gli investitori che li acquistano e negoziano”, sottolinea Didier Reynders, commissario per la Concorrenza a seguito del congedo non retribuito di Margrethe Vestager e la conseguente riorganizzazione dei portafogli. Da qui la scelta di multare Rabobank.
Deutsche Bank esce illesa dall’indagine di Bruxelles poiché il programma di trattamento favorevole della Commissione Ue offre alle imprese l’opportunità di comunicare la loro partecipazione a un cartello e di cooperare nel corso di un’indagine. Questa collaborazione prevede o una riduzione sostanziale dell’ammenda o addirittura di evitare ogni tipo di sanzione. Reynders assicura: “Rimarremo vigili“, e da qui in avanti “ci impegniamo a preservare un’effettiva concorrenza sui mercati finanziari”.