Bruxelles – Potrebbe essere imminente una svolta inaspettata nei rapporti tra Italia e Germania sulla questione della gestione della migrazione, uno dei temi più scottanti negli ultimi mesi tra i due Paesi. Come riportano a Bloomberg fonti vicine ai due governi, la prima ministra italiana, Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, sarebbero pronti a firmare un Trattato di amicizia, un nuovo accordo bilaterale sulla migrazione che dovrebbe portare a una maggiore cooperazione a livello governativo nonostante le palesi differenze di background di Roma e Berlino sul tema.
La firma del Trattato Italia-Germania dovrebbe arrivare mercoledì prossimo (22 novembre) a Berlino, al termine di una riunione di gabinetto congiunta e colloqui ad altro livello tra il cancelliere socialista, la prima ministra di estrema destra e i rispettivi ministri competenti. L’accordo – secondo quanto riportano le fonti – servirà a sottolineare la “determinazione” dei due governi a “mettere da parte le divergenze” sulla gestione della migrazione e a “cercare soluzioni pratiche” a riguardo. Al momento non è chiaro in che formato questo dovrebbe avvenire, se dentro o fuori i negoziati a livello Ue sul Patto migrazione e asilo. Senza dimenticare che negli ultimi mesi sono emersi non pochi disaccordi tra Roma e Berlino.
A metà settembre la Germania – così come la Francia – ha messo in pausa la collaborazione con l’Italia sul meccanismo di solidarietà volontaria per i ricollocamenti di persone migranti a causa del mancato rispetto dell’Italia dei propri obblighi secondo il Regolamento di Dublino. Ma soprattutto tra fine settembre e inizio ottobre è stata particolarmente alta la tensione politica (e le accuse da parte italiana) sia a proposito del mandato negoziale dei 27 governi Ue sul Regolamento per le crisi, la strumentalizzazione e le cause di forza maggiore, sia sul salvataggio di persone migranti nel Mar Mediterraneo. Per primo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva ventilato la possibilità che “sette navi Ong tedesche verso Lampedusa non sono un caso” nei giorni dei negoziati Ue sul Regolamento del Patto migrazione e asilo. Era poi stato dimostrato che nessuna di queste imbarcazioni era finanziata da Berlino (e che il 92 per cento per cento delle persone sbarcate in Italia nel 2023 è arrivato su navi della flotta della Guardia Costiera italiana), ma in ogni caso al Consiglio Europeo informale di Granada il 6 ottobre la stessa premier Meloni aveva esortato la Germania a prendere in carico chi viene soccorso in mare dalle Ong battenti bandiera tedesca. Il cancelliere Scholz le aveva risposto sottolineando il fatto che la Germania, nonostante non sia posizionata su nessun confine esterno dell’Unione Europea, sta attualmente facendo molto per accogliere le persone migranti in arrivo sul territorio comunitario.
Ciò che però ha accomunato entrambi i leader – nonostante le differenze ideologiche e politiche – è il fatto di trovarsi sotto pressione dell’opinione pubblica nei rispettivi Paesi proprio sul tema della gestione della migrazione, a causa dell’aumento del numero di persone in arrivo sul territorio nazionale. Il 2023 si prospetta essere l’anno con il numero maggiore di ingressi irregolari nell’Unione Europea dopo il 2016 e lo stesso si può dire delle richieste di asilo registrate, e questo non ha fatto altro che inasprire le posizioni anti-migrazione a Roma e Berlino: il governo italiano è in difficoltà per l’incapacità di mantenere le promesse elettorali di “fermare l’immigrazione clandestina”, mentre quello tedesco deve affrontare l’impennata di consensi per l’estrema destra di Alternative für Deutschland nei sondaggi elettorali. È così che lunedì scorso (6 novembre) la premier italiana Meloni e l’omologo albanese, Edi Rama, hanno siglato un’intesa per il trasferimento di migliaia di persone migranti in due centri su territorio albanese ma gestiti dall’Italia, la cui fattibilità e legalità è contestata non solo dalle Ong ma anche dal Consiglio d’Europa. Da Berlino Scholz ha mostrato particolare interesse per il meccanismo – che è ancora in fase di scrutinio da parte della Commissione Ue per potenziali violazioni del diritto comunitario e internazionale – dimostrando un cambio di passo della coalizione di governo socialisti-Verdi-liberali in senso più restrittivo. Se verrà firmato il Trattato d’amicizia Italia-Germania, sembra verosimile pensare che si vada verso un impegno congiunto sul fronte degli sbarchi, delle espulsioni e dei rimpatri.