Bruxelles – “Abbiamo avuto una buona crescita nel 2022, abbiamo saputo evitare la recessione, e in prospettiva avremo ancora un certo livello di crescita il prossimo anno“. Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, al Vienna Economic Forum offre anticipazioni di ottimismo su quello che attende l’Unione europea e la sua eurozona. L’esecutivo comunitario presenterà le previsioni economiche d’autunno questa settimana (il 15 novembre), ma questo non impedisce, senza entrare nel dettaglio e nei meandri delle cifre, di inviare primi messaggi.
Le incertezze non mancano, visto che “la recrudescenza del conflitto in Medio Oriente” viene inserito da Gentiloni nella lista degli eventi che hanno inciso sull’andamento economico, e non solo europeo, in questi ultimi tre anni. Cita la pandemia di COVID-19, il conflitto russo-ucraino con la crisi energetica che ne è scaturita. A questo ora si aggiunge la questione arabo-israeliana che rischia peggiorare ulteriormente e nuovamente le cose.
Del resto le ultime stime rese disponibili indicano una frenata nel Pil dell’eurozona nell’ultimo trimestre. Inoltre sembrano esserci le condizioni per una nuova bolla immobiliare, e per stessa ammissione dei vertici della Banca centrale europea l’aumento dei tassi di interessi si scarica su famiglie e imprese, con ricadute su produzione e consumi.
Il contesto sembra essere più in scuro che in chiaro, considerando che “viviamo in tempi turbolenti”, eppure il commissario per l’Economia mostra ottimismo per il 2024. E’ quello di cui c’è bisogno, soprattutto in un momento in cui l’Ue deve attrarre gli investitori privati necessari per tradurre in pratica la doppia transizione verde e digitale. Il Green Deal richiede qualcosa come 620 miliardi di euro l’anno.