Bruxelles – Avanti, con determinazione e convinzione. Ma senza forzare, per evitare strappi che non gioverebbero a nessuno anche alla luce di un calendario che non aiuta. La presidenza spagnola del Consigli0 dell’Ue vuole entro fine anno un approccio generale tra i Ventisette ministri economici sulla proposta di riforma del patto di stabilità, così da dare un segnale ai mercati e permettere alla presidenza belga di completare i lavori negoziali con il Parlamento, prima che questo si sciolga.
Che via sia un senso di urgenza non è una novità. Il 2023 è agli sgoccioli e l’Ue cerca nuove regole comuni per le politiche di bilancio. A Bruxelles si vuole però chiarire che non è un dramma se una quadra si dovesse trovare un po’ più tardi degli auspici. “Le raccomandazioni di bilancio 2024 sono state fatte nel 2023, e quindi seguono le raccomandazioni del 2023“. Le nuove regole, come proposte, prevedono il piano di riduzione di quattro anni che copre il periodo 2025-2028, quindi in realtà l’Ue si è già dotata di linee guida utili per navigare il prossimo anno.
Il vero nodo appare quello legato ai tempi di un Parlamento giunto a fine mandato e che, da calendario, cesserà le attività con la plenaria di aprile 2024 (22-25 aprile). Per quello che può la Spagna intende lavorare senza assili. All’Ecofin di questo mese e in programma domani (9 novembre) segue quello dell’8 dicembre e solo dopo questa data si considera l’eventualità di indire, se necessario, un Ecofin straordinario ai fini di un accordo. Male che vada si vuole chiudere un accordo in Consiglio per fine dicembre, ma sono i tempi del negoziato inter-istituzionale a preoccupare.
“Per un trilogo serve la posizione del Parlamento. Dipende quindi anche dal Parlamento”, sottolineano le stesse fonti europee. “Ci sarà sicuramente del lavoro da fare per la presidenza belga” per chiudere l’accordo che si cerca prima che il Parlamento europeo si sciolga. Vicent van Peteghem, ministro delle Finanze del Belgio, conferma. “Serve un accordo quanto prima, e come presidenza di turno [del Consiglio dell’Ue] ci lavoreremo”, dice al suo arrivo per i lavori dell’Eurogruppo, dove la governance economica non è in agenda ma irrompe sulla scia delle domande della stampa.
Primo test per la ricerca di un accordo sul nuovo patto di stabilità dunque per la giornata di domani. Sulla base del confronto la presidenza spagnola proverà a stilare una bozza di testo legislativo con l’auspicio di trovare una quadra a dicembre. Ma non sarà un esercizio scontato. “C’è la questione dei numeri” da sbrogliare, riconoscono gli addetti ai lavori. Le famose soglie sul quanto tagliare e in quanto tempo. “I due elementi sono collegati e servono lavori”.
Calendario a parte, comunque vada l’Ue comunque avrà le sue regole, taglia corto il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. “E’ positivo che ci sia un dibattito, ma il tempo a disposizione non è illimitato”. Vuol dire, detto in termini più espliciti e diretti, che “se si trovano nuove regole ci sarà un periodo di transizione tra le vecchie e le nuove, ma se non si trovano nuove regole torneranno in vigore le vecchie“.