Bruxelles – Aumentare i finanziamenti per il clima, dar vita al fondo per le perdite e i danni e porre fine a tutti i sussidi (diretti e indiretti) ai combustibili fossili al più tardi entro il 2025. La commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ha adottato oggi (7 novembre) con 56 voti a favore, nove contrari e un’astensione una proposta di risoluzione con una serie di raccomandazioni in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop28 che si terrà a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dal 30 novembre al 12 dicembre.
La risoluzione sarà votata dall’intera Eurocamera nella prossima sessione plenaria a Strasburgo dal 20 al 23 novembre, ma non è vincolante dal momento che il mandato dell’Unione europea alla Cop28 è stato concordato dai ministri europei dell’ambiente a metà ottobre. Dall’8 al 12 dicembre una delegazione dell’Eurocamera sarà presente ai lavori della Conferenza. Gli eurodeputati spingono affinché i Paesi sviluppati, tra cui l’Unione europea e i suoi Stati membri, garantiscano che l’obiettivo annuale di 100 miliardi di dollari per i finanziamenti per il clima venga raggiunto nel 2023 e “a lavorare su un obiettivo post-2025 che vada oltre tale importo”, spiega una nota dell’Eurocamera.
I deputati vogliono anche che la Cop28 renda operativo “il fondo per perdite e danni”, su cui si è raggiunto un accordo di massima nei giorni scorsi tra i negoziatori, sottolineando che tutti i principali emettitori, compresi i paesi dell’Ue, “dovrebbero essere pronti a contribuire con la loro giusta quota al fondo”. L’architettura del fondo sarà una delle questioni più spinose nei negoziati della Cop28, per progettare il fondo che mira a fornire assistenza finanziaria alle nazioni più vulnerabili e colpite dagli effetti del cambiamento climatico.
La risoluzione – prosegue la nota – ricorda che i combustibili fossili sono i maggiori contributori al cambiamento climatico, responsabili di oltre il 75 per cento di tutte le emissioni di gas serra e chiede di porre “urgentemente fine a tutti i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili, sia a livello comunitario che nazionale, il più presto possibile e entro il 2025 al più tardi”. I deputati incoraggiano inoltre i governi di tutto il mondo a fare lo stesso, sottolineando che l’importo più alto mai registrato (oltre 900 miliardi di euro) è stato speso a livello globale nel 2022 in sussidi ai combustibili fossili.
Sostengono inoltre l’obiettivo globale di triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, insieme a un’eliminazione tangibile dei combustibili fossili il più presto possibile, compreso l’arresto di tutti i nuovi investimenti nell’estrazione di combustibili fossili. Come ampiamente anticipato nei mesi scorsi dalla Commissione europea, su energie verdi e risparmio consumi l’Unione europea punterà a Dubai ad alzare le ambizioni globali. E chiederà un’azione globale (ovvero degli impegni vincolanti) per triplicare la capacità installata di energia rinnovabile portandola a 11 TW e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, nel rispetto del mix energetico nazionale di ciascun paese. La risoluzione chiede infine maggiori sforzi a livello globale in una varietà di settori: lotta all’inquinamento da plastica; affrontare l’impatto climatico e ambientale dell’industria tessile; ridurre ulteriormente le emissioni di metano, le emissioni derivanti dal trasporto marittimo e aereo internazionale, dall’agricoltura e dalla difesa.