Bruxelles – Da qui al 2050 l’Unione europea stima di dover investire tra 350 e 450 miliardi di euro in nuova capacità nucleare per sostituire le unità dismesse e mantenere più o meno la stessa capacità di produzione di oggi. A dirlo la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, questa mattina aprendo i lavori del 16° Forum europeo sull’energia nucleare che si è tenuto a Bratislava, in Slovacchia. Un’occasione per fare il punto sul “crescente interesse” per le tecnologie nucleari in alcuni paesi dell’Ue, come ricordato dalla commissaria estone, e il loro potenziale ruolo per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica dell’Unione europea entro la metà del secolo.
“Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 abbiamo bisogno di tutte le fonti a basso contenuto di carbonio, incluso il nucleare, che negli ultimi 50 anni l’energia nucleare ha svolto un ruolo fondamentale in un certo numero di Stati membri e oggi 100 reattori con una capacità installata di 97 gigawatt sono in funzione in 12 Stati membri e forniscono il 22 per cento della produzione totale di elettricità nell’Unione Europea”, queste le cifre snocciolate dalla commissaria nel suo intervento.
Un rinnovato interesse da parte di molti Stati membri, compresa l’Italia, che si sta affermando in particolare dall’inizio della guerra di aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina e alla necessità di affrancarsi dalle importazioni energetiche da Mosca. E che bene si riflette nell’intenzione della Commissione europea di lanciare “nei prossimi mesi un’Alleanza con il mondo industriale sui piccoli reattori modulari, che in sostanza sono reattori nucleari più piccoli, sia in termini di potenza che di dimensioni fisiche, rispetto a quelli tradizionali su scala gigawatt, e rappresentano lo sviluppo di tecnologia nucleare di nuova generazione.
Questa tipologia di reattori utilizza reazioni di fissione nucleare per creare calore che può essere utilizzato direttamente o per generare elettricità e la Commissione europea li considera un’opzione promettente per sostituire le vecchie centrali a carbone e per integrare la penetrazione delle energie rinnovabili. Proprio ieri Simson ha partecipato a un incontro con i rappresentanti dell’industria europea, i regolatori e la comunità della ricerca nel quadro del partenariato europeo per i mini reattori nucleari. E ha constatato che “tutti i soggetti coinvolti sono pronti per un’alleanza industriale europea per i piccoli reattori modulari”, ha detto, annunciando che la Commissione “svolgerà tutto il lavoro preparatorio in vista del lancio dell’Alleanza industriale nei prossimi mesi”.
Bruxelles porta avanti il lavoro di collaborazione con il mondo dell’industria, escludendo quindi la possibilità di pubblicare nei pochi mesi rimasti prima della fine della legislatura una vera e propria iniziativa legislativa sul tema. Anche perché, come ricorda la commissaria, l’energia nucleare “è una scelta nazionale e spetta agli Stati membri decidere il proprio mix energetico”, pur ammettendo che in generale, “stiamo assistendo a un rinnovato interesse per l’energia dell’atomo nell’Ue”. La sicurezza degli impianti e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi resta uno dei temi più controversi che chi impiega il nucleare si trova a dover gestire. Il fine vita del ciclo “del combustibile nucleare è una questione complessa e deve essere affrontata frontalmente per garantire che l’energia nucleare sia sostenibile e accettata”, ha precisato Simson, ricordando che l’Ue già dispone del “quadro giuridico più coerente, completo e applicabile a livello mondiale per la sicurezza nucleare”, includendo una “gestione sicura e responsabile del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”. La commissaria ha aggiunto che nei “prossimi decenni molti reattori nucleari verranno smantellati e dobbiamo essere pronti ad affrontare questa sfida. In questo contesto, devono esserci un’adeguata pianificazione e valutazione dei rischi, il sostegno alle infrastrutture per i rifiuti, un livello sufficiente di risorse finanziarie e umane e un rigoroso rispetto dei requisiti di sicurezza, ambientali e normativi”.