Bruxelles – Si apre a Siviglia una riunione cruciale per le ambizioni dell’Unione Europea di allinearsi alle sfide dello spazio del prossimo futuro. La presidenza di turno spagnola del Consiglio dell’Ue ha convocato per oggi e domani (6-7 novembre) un vertice informale tra i 27 ministri responsabili per la competitività, con l’obiettivo di “compiere ulteriori progressi nella realizzazione di una politica spaziale europea”. E in particolare per “specificare e rafforzare” il ruolo dell’Unione Europea come punto di riferimento nell’industria dello spazio, anche considerate le questioni ambientali e di inquinamento dell’orbita terrestre.
Come ricordato dalla presidenza spagnola in una nota prima dell’inizio della ministeriale a Siviglia, “dall’inizio della corsa allo spazio, circa 6.400 lanci hanno messo in orbita 15.700 satelliti, di cui 8.300 sono attualmente operativi“. Questo significa che il numero di satelliti e la quantità di detriti nello spazio “sono in costante aumento”, con un rischio anche per la “sicurezza dei beni spaziali dell’Ue e dei suoi Stati membri”, è l’avvertimento. È per questo motivo che Bruxelles è alla ricerca di un approccio comune per la gestione del traffico, facendo sì che “le attività spaziali siano sicure e sostenibili“. In questo senso va letta non solo la prima Strategia spaziale dell’Unione Europea presentata dall’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, lo scorso 10 marzo, ma anche le successive conclusioni del Consiglio dell’Ue su ‘Uso equo e sostenibile dello spazio’, che includono un appello per un approccio europeo alla gestione del traffico spaziale, in un momento in cui le orbite sono sempre più congestionate da oggetti spaziali. Secondo il documento, “lo spazio è un bene comune universale che dovrebbe essere aperto all’esplorazione e all’uso da parte di tutti gli Stati”. La sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali esterne è stata anche definita dalle 21 linee-guida volontarie adottate dalle Nazioni Unite.
Come primo appuntamento decisivo a Siviglia, futura capitale spaziale europea per il 2024, va segnalata l’intesa trilaterale Italia-Francia-Germania sull’accesso autonomo allo spazio e le strategie comuni, firmata dal ministro italiano delle Imprese, Adolfo Urso, il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, e il vice-cancelliere tedesco e ministro dell’Economia, Robert Habeck. Nel documento vengono indicati una serie di punti sulla disponibilità dei lanci e dei relativi siti, in particolare per lo sblocco immediato dei lanci di Ariane 6 e Vega-C, con la commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace. Vengono poi ampliate le disponibilità per il lancio dei vettori Vega dal sito francese della Guyana con una programmazione fino al 2030, data-limite entro cui l’Unione Europea ambisce a raggiungere il primo sbarco di un astronauta europeo sulla Luna.
I programmi Ue per lo spazio
Nonostante l’obiettivo rimanga quello di definire una chiara politica comune in linea con la strategia spaziale definita dalla Commissione Ue, Bruxelles dispone già di diversi programmi nell’ambito dell’osservazione della Terra, della navigazione satellitare, della connettività, della ricerca spaziale e dell’innovazione. A oggi tra i programmi per lo spazio più emblematici ci sono Copernicus, Galileo, Egnos e GovSatCom, ma entro il 2024 entrerà a regime anche la nuova costellazione di satelliti Iris2 che si focalizzerà sulla connettività sicura.
Copernicus rimane senza dubbio quello più conosciuto nel settore dello spazio, dal momento in cui rappresenta ‘gli occhi’ dell’Unione Europea sulla Terra. È il programma di osservazione terreste più avanzato al mondo che – con la raccolta e l’analisi dei dati (oltre 16 terabyte al giorno) dagli 8 satelliti di osservazione in orbita della famiglia Sentinel e sensori in stazioni a terra, in mare e in aria – permette di conoscere lo stato di salute del pianeta a prendere decisioni consapevoli ed efficaci. Copernicus si concentra su sei aree tematiche: terra, mare, atmosfera, cambiamento climatico, emergenze e sicurezza. C’è poi Galileo, il sistema globale di navigazione satellitare che fornisce dati di posizionamento globale indipendenti dai sistemi statunitensi Gps o russi Glonass. Galileo ha una natura civile, quando sarà pienamente operativo avrà 30 satelliti e ha una precisione di circa 20 centimetri: da questa costellazione di satelliti dipendono settori come i trasporti, l’agricoltura, il controllo delle frontiere e le operazioni di soccorso.
Egnos (European Geostationary Navigation Overlay System) è invece un segnale che migliora i servizi di navigazione per gli utenti aerei, marittimi e terrestri, che viene utilizzato per migliorare le prestazioni e la precisione dei sistemi di navigazione satellitare come Galileo. Attualmente è operativo in 426 aeroporti ed eliporti di 32 Paesi e può essere utilizzato anche per l’agricoltura e la mappatura altamente dettagliata del terreno. GovSatCom è il programma di comunicazioni sicure dei Paesi membri, delle istituzioni e delle agenzie comunitarie, concepito per le missioni e le operazioni critiche nel campo della sicurezza nazionale e come pilastro della strategia globale di politica estera e di sicurezza dell’Unione.