Bruxelles – I tatuaggi non sono ancora del tutto sicuri per la salute. Lo rivela l’Agenzia svedese per i prodotti medici, secondo i cui ricercatori molti degli inchiostri in circolazione per decorare la pelle contengono sostanze potenzialmente allergiche, se non cancerogene, in concentrazioni superiori al limite consentito dal Regolamento Ue entrato in vigore nel gennaio 2022.
I ricercatori svedesi temono che le persone tatuate possano essere esposte a pigmenti che contengono impurità derivanti dal processo di produzione e prodotti di degradazione che potrebbero causare cancro o altri problemi di salute. È un’ipotesi allarmante, considerato che in Svezia un adulto su cinque ha uno o più tatuaggi. Sei mesi dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni comunitarie, l’Agenzia svedese ha iniziato a raccogliere campioni casuali di inchiostri per tatuaggi da aziende e mercati con sede in Svezia per analizzarne i contenuti. Dall’indagine è risultato che quasi la metà dei 46 inchiostri testati conteneva livelli eccessivi di sostanze contaminanti, anche allergeniche o cancerogene. In seguito al suo intervento, 21 degli inchiostri testati sono stati ritirati dal mercato e il 96 per cento delle miscele non è risultato conforme né alle norme di etichettatura dell’Unione Europea né della Svezia.
Dopo aver riscontrato che non ci sono stati miglioramenti rispetto a prima dell’introduzione del Regolamento Ue, l’Agenzia ha deciso di presentare i risultati a un gruppo di lavoro dell’Unione tra poche settimane. “Non abbiamo visto alcun miglioramento, è una cosa molto seria, le aziende che lavorano con inchiostri per tatuaggi devono migliorare le proprie responsabilità normative”, ha confermato a Euractiv l’assessore senior dell’Agenzia, Elmira Tavoosi. I tatuaggi devono seguire le norme del Regolamento Reach sulle sostanze chimiche e del regolamento Clp sull’etichettatura. Il primo Regolamento è stato poi ulteriormente modificato, con l’aggiunta di una restrizione specifica sulle miscele per tatuaggi. La modifica doveva entrare in vigore nel gennaio 2022, per poi essere prorogata al 4 gennaio di quest’anno
Il rischio che i tatuaggi possano provocare o far crescere il cancro non è da escludere. Grazie a fondi di ricerca provenienti dalla Svezia e dall’Ue, l’Università di Lund (nel sud della Svezia) ha condotto uno studio per cercare di capire se questa correlazione esiste. Nella ricerca è stato chiesto a 36 mila adulti di nazionalità svedese tra i 20 e i 60 anni se avessero tatuaggi, quanti e di quali dimensioni. Tra loro, 9 mila avevano un cancro della pelle o un linfoma. In seguito, è stato avviato un confronto con altre 27 mila persone inserite in un gruppo di controllo della popolazione generale. Dalla ricerca sembra risultare che questa connessione esista, ma non è ancora possibile rivelare i dati prima della pubblicazione dello studio, che terminerà a dicembre di quest’anno.